Perquisizioni e acquisizioni di documenti sono stati ordinati dal pm alla Guardia di finanza che ha inviato a Palazzo Marino una pattuglia di militari del nucleo spesa pubblica. Molte le carte sequestrate negli uffici dei cinque indagati e tante, "plurimi e concordanti" tiene a precisare la procura, le testimonianze raccolte dagli investigatori.
Sembra che la Moratti abbia assunto 93 dirigenti senza rispettare i criteri di trasparenza imposti dalla legge. Addirittura, per lasciare spazio ai nuovi colleghi scelti dal sindaco e assunti con stipendi a volte triplicati, una decina di dirigenti di alto livello sarebbero stati messi davanti ad un bivio: andare in pensione decidendo nel giro di tre giorni o essere demansionati con un taglio dello stipendio che poteva arrivare al 25%. Proprio domani l'amministrazione comunale ha convocato i dieci ex funzionari per conferir loro un'onorificenza per la "lunga e fattiva collaborazione offerta al Comune".
Il reato per cui è indagato il sindaco è contenuto nell'articolo 323 del codice penale: abuso d'ufficio punito da 6 mesi a tre anni. Se da un lato spetta proprio al sindaco l'individuazione delle persone da nominare dirigenti, dall'altro, per assumerli, il primo cittadino deve rispettare determinati criteri come la ricerca interna con pubblicità dell'incarico, i requisiti di professionalità e la comparazione fra curricula vitae diversi. Procedure che, secondo l'accusa, Letizia Moratti non avrebbe rispettato.
Tutt'altro, replica il sindaco: "L'attività di indagine - spiega la Moratti - riguarda dirigenti nominati all'inizio del mio mandato. L'attività di riorganizzazione che abbiamo fatto ha portato maggiore efficienza nella macchina del comune, permettendo più investimenti per i servizi ai cittadini, 94 milioni di euro in due anni, e ad abbassare le tasse. Ecco perchè sono orgogliosa della riorganizzazione che ho fatto. La rifarei''.