mercoledì 30 aprile 2008

La corda che si spezza


Nel 2008 la crescita della produzione in Italia è stimata in 0,5%. Solo qualche mese fa si scommetteva sull’unoequalcosa%. Finirà sotto lo 0%. Una possibile stima è di MENO 0,5%. Ci sarà una recessione dura, ma all’italiana. Il calo della produzione equivale a un calo dell’occupazione. Una recessione si traduce in centinaia di migliaia di posti di lavoro in meno. In Italia l’occupazione invece salirà e scenderanno gli stipendi. E’ il trend degli ultimi anni.
Come funziona? Si trasforma un lavoratore dipendente in precario. Un terzo dello stipendio di prima, addio alla pensione e nessuna sicurezza (che costa) sul lavoro. L’equazione è semplice. Più recessione = meno stipendio, più precari (e quindi più occupazione) e più caduti sul lavoro. Il numero di precari è arrivato a circa cinque milioni, c’è spazio per migliorare. L’intera popolazione italiana. L’abolizione dell’articolo 18 di cui si discute è, in fondo, un aiuto alla crescita del precariato e dell’occupazione. E anche dei morti di fame. La recessione è mondiale, ma la coppa del mondo l’abbiamo già vinta noi. Stime di crescita in Europa e dintorni per il 2008: Slovacchia 7,4%, Russia 7,0%, Ucraina 6,4%, Polonia 5,3%, Repubblica Ceca 4,8%, Turchia 4,6%, Norvegia 3,4%, Irlanda 3,2%, Grecia 3,1%, Svezia 2,5%, Olanda 2,3%, Ungheria 2,2, Belgio 1,9%, UK-Germania 1,7%, Francia-Danimarca-Portogallo 1,6% (*).
Siamo gli ultimi degli ultimi, ma proposte reali per il rilancio del Paese non ci sono. Il motivo è semplice: per cambiare vanno travolti gli equilibri sui quali si regge il Sistema. Che da solo non si riformerà mai. Quanti sono rimasti a produrre reale ricchezza in Italia? Quanti sono i parassiti? I primi diminuiscono, i secondi aumentano a vista d’occhio insieme ai precari, ai nuovi poveri, al debito pubblico. Prima dell’euro si svalutava la lira, oggi si indebita, con allegria, la Nazione con nuove emissioni di titoli di Stato.
I problemi economici del Paese, per esempio l’Alitalia, si risolvono indebitandolo. Ma la corda si spezzerà. Nel 2008 pagheremo circa 70 miliardi di euro di interessi sui titoli emessi. Circa quattro finanziarie, belin. Nel 2009 gli interessi saranno di più, per tre motivi. Il primo è che l’Italia è considerata a rischio e per competere con i titoli di Stato degli altri Paesi deve garantire interessi più alti. Il secondo è che il debito pubblico aumenta. Il terzo è che la nostra produzione sta calando. Alla catastrofe, ma con ottimismo.
(*) Fonte: Consensus Economics


Esempio di giornalismo:
La Repubblica (più di 16 milioni di euro di contributi pubblici annui al gruppo L'Espresso) dopo il V2-day riporta: "In 50mila allo show di Grillo" e un articolo di Francesco Merlo




La Repubblica per il primo maggio 2007: "Piazza san Carlo dove hanno parlato i leader sindacali davanti a 100mila persone"

INFORMAZIONE LIBERA = UOMINI LIBERI

lunedì 28 aprile 2008

Comunicato di Beppe Grillo

Destra e sinistra non esistono. Esiste un gruppo di affari. L'Italia è il suo business. Le nostre tasse sono le sue entrate. I media sono la sua voce. Non esistono giornalisti buoni e giornalisti cattivi. Esiste l'informazione di regime. E' solo una questione di sfumature tra l'Unità e il Giornale, tra il Tg1 e il Tg5. Non esistono giornalisti, esistono persone che hanno il coraggio di manifestare la verità e diventano eroi, star, cittadini sotto scorta. Esistono persone che scrivono, parlano, comunicano. Si chiamano uomini e donne. Esiste l'ordine naturale di chi sa leggere, scrivere, parlare e usa queste sue capacità per descrivere il mondo. Nessuno è un giornalista, tutti siamo giornalisti. In Rete tutti siamo giornalisti. I giornali e le televisioni sono il passato. Il V2 day ha dimostrato che l'informazione è in Rete. I filmati delle città che hanno partecipato al V2 day sono in Rete. Centinaia di testimonianze del V2 day a Piazza San Carlo sono in Rete. Le firme raccolte complessivamente per i tre referendum sono circa 1.500.000. Non è mai successo nella storia della Repubblica in un tempo così breve. Per ogni referendum sono necessarie 500.000 firme. Per tutto il mese di maggio la raccolta continuerà con i banchetti. E' necessario il maggior numero di firme per raggiungere un margine di sicurezza. A luglio 2008 Beppe Grillo consegnerà le firme alla Corte di Cassazione. L'informazione in Italia non si può più riformare. E' andata in metastasi nei consigli di amministrazione delle banche e delle industrie, negli uffici stampa dei partiti, nei salotti buoni. Va creata una nuova informazione in Rete. Il 25 aprile i partigiani dell'informazione sono scesi in piazza. Il 25 aprile è sceso in piazza anche Testa d'Asfalto con Ciarrapico. Indovinate chi sono stati i preferiti di Topo Gigio, dei pidini doc e dei loro giornali. Siamo tutti Don Peppone e siamo tutti Don Camillo. La Storia non si può riscrivere, ma il futuro si può creare, inventare. La verità è il nostro futuro. Teniamo la fiamma accesa.


Esempio di giornalismo:
L'Unità dopo il V2-day riporta: "Piazza San Carlo non può contenere più di 40.000 persone" (clicca sulla seguente immagine)


L'Unità per il primo maggio 2007 in piazza San Carlo: "Almeno 100mila persone" (clicca sulla seguente immagine)



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CHI NON VOLA E' PERDUTO

Report - Rai Tre. Puntata del 27 Aprile 2008:
CHI NON VOLA E' PERDUTO.
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Buona Visione.


A Siena vogliono ampliare il piccolo scalo di Ampugnano e farlo diventare un grande aeroporto per traffico internazionale. A pochi chilometri di distanza c'è un altro piccolo scalo civile, Grosseto, e anche lì vorrebbero ingrandirsi. E a soli 100 chilometri di distanza ci sono gli aeroporti di Firenze e Pisa, che da soli sarebbero sufficienti a coprire il traffico regionale. A Roma, oltre a Fiumicino, c'è Ciampino: la pista è a poche centinaia di metri dalle case e il traffico civile in aumento. Lo trasferiranno, forse, a Viterbo. Nella pianura Padana c'è un aeroporto ogni 50 km, perché ognuno vuole il suo sotto casa, anche se è in perdita. Intorno a Malpensa ce ne sono addirittura una decina. Gli aeroporti sostituiscono gli investimenti nelle strade e nella rete ferroviaria o il servizio navetta che collega i maggiori aeroporti. Sono 45 gli scali aperti al traffico civile commerciale. Conti alla mano i piccoli aeroporti sono più un costo che un beneficio, e contribuiscono a disperdere i finanziamenti. Alcuni hanno solo 100 passeggeri l'anno, altri poche migliaia. Le società di gestione, che in gran parte sono pubbliche, spesso sono in perdita, pensano di risanare i loro bilanci ingrandendo gli aeroporti. La strada è quella di aprire alle compagnie “low cost”. La società di gestione applica a queste compagnie tariffe scontatissime e gli accordi sono segreti. Su tali accordi, però, sta indagando l'Unione Europea. Il governo è caduto proprio quando il Ministro dei Trasporti stava per presentare il Piano degli Aeroporti per regolare il sistema. A confronto con gli aeroporti spagnoli e i loro sistemi di collegamento.

di Giovanna Boursier



INFORMAZIONE LIBERA = UOMINI LIBERI

CI PRENDIAMO CURA DI TE

Report - Rai Tre. Puntata del 20 Aprile 2008:
CI PRENDIAMO CURA DI TE
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Buona Visione.


Il Vioxx, un antinfiammatorio usato per l'artrite e diffuso in tutto il mondo, ha causato, secondo David Graham, responsabile della sicurezza dei farmaci per la Food and Drug Administration, la morte di almeno 60 mila pazienti e provocato circa 180.000 tra infarti e ictus.
Nonostante gli effetti nocivi del farmaco fossero noti già tempo prima della sua commercializzazione e in molti tra medici ed esperti avessero denunciato la sua pericolosità, la FDA, l’organo governativo di controllo Usa, non é intervenuto per bloccare l’uso del Vioxx. Ci ha pensato la Merck, l’azienda che lo produceva, solo nel 2004 dopo che si erano verificati i decessi che Graham presume legati all’utilizzo del Vioxx.
L'inchiesta, dal titolo “Ci prenderemo cura di te”, ricostruisce i conflitti d’interesse e i metodi utilizzati per vendere i farmaci. Prendendo spunto dallo scandalo del Vioxx, il farmaco che ha fatto incassare al colosso farmaceutico Merck quasi 2 miliardi di dollari l'anno, l’inchiesta mostra come l’industria farmaceutica, in alcuni casi, sia più interessata alla quotazione in borsa che alla salute dei pazienti. Ma il Vioxx e’ solo uno dei tanti farmaci controversi, come il Premarin, prodotto dalla Wyeth e usato per alleviare i disagi della menopausa in milioni di donne. E’ stato presentato per decenni dalle case farmaceutiche come innocuo e invece uno studio governativo del National Institute of Health ha rivelato che tra gli effetti collaterali potrebbero verificarsi casi di cancro e malattie cardiovascolari. Al centro delle vicende giudiziarie è stato anche il Celebrex, prodotto dalla Pfizer, che secondo migliaia di pazienti avrebbe le stesse controindicazioni del Vioxx. Una recente sentenza del tribunale di New York ha dato ragione alla casa farmaceutica perchè non ci sarebbero sufficienti prove sulla nocività del farmaco. Sotto osservazione anche i presunti effetti nocivi dello Zoloft, un antidepressivo per adolescenti, diffusissimo negli Usa. Tra le controindicazioni viene segnalata anche l’induzione al suicidio.
A partire da ottobre del 2007 il Codacons ha iscritto al Tribunale Civile di Roma 21 cause di richiesta di risarcimento danni contro la Merck, il ministero della salute, responsabile di aver autorizzato la commercializzazione del Vioxx e contro l’Aifa, succeduta alla Salute e responsabile di non aver ritirato dal commercio lo stesso medicinale. Si sono gia’ costituite le parti e svolte le prime udienze e la prossima e' prevista per il 5 giugno 2008 quando il giudice dovrà decidere in merito alle richieste istruttorie. A oggi sono centinaia le denuncie pervenute al Codacons di cittadini che si dicono vittime del Vioxx. Chi ha assunto il farmaco può ancora contattare il Codacons dove un avvocato dell’associazione valuterà la possibilità di agire per un risarcimento oppure inviare un’email a salute@articolo32.net, associazione del Codacons che tutela la salute.

di Lattanzio Firmian, Alberto Baudo



INFORMAZIONE LIBERA = UOMINI LIBERI

Ritorno a Gomorra

Annozero - Rai Due - La puntata è andata in onda
il 24 aprile 2008 alle 21.00.
Per vedere la puntata cliccare sulla seguente immagine.




La mafia è la grande assente di questa campagna elettorale”. Roberto Saviano, autore del celebre libro “Gomorra”, con queste parole rifiutò la proposta di candidarsi alle recenti elezioni.
In Campania la camorra sfoggia una inedita capacità imprenditoriale, spingendo i suoi affari anche al nord. Ma la lotta alla mafia è ancora nell’agenda della politica? Ne hanno discusso in studio Roberto Saviano e il procuratore aggiunto della distrettuale antimafia di Napoli Franco Roberti.
Il reportage di Sandro Ruotolo e Luca Bertazzoni è un viaggio nelle terre assediate dai clan campani, in particolare a Casal di Principe dove la famiglia dei Casalesi ha tessuto una rete che imbriglia il tessuto sociale.
Beatrice Borromeo ha intervistato i giovani di Generazione Zero.
Nella sua rubrica “Arrivano i Mostri”, Marco Travaglio ha parlato di come i media italiani si sono occupati di sicurezza nelle ultime settimane.
Come di consueto, le vignette di Vauro hanno chiuso la puntata.

domenica 27 aprile 2008

Il V2-day e l'orango Petronilla

quando un operaio muore


Il V2-day è stato un successo perché quasi 500 piazze in Italia e all’estero hanno partecipato, perché sono state raccolte 1.300.000 firme in un giorno, perché 120.000 persone hanno ascoltato per sei ore in piedi sotto un caldo estivo economisti, ambientalisti, operai, matematici e anche Beppe Grillo. Ma il V2-day è stato un successo enorme, straordinario soprattutto per la reazione dell’informazione. Per il silenzio dell’informazione. Per la comicità dell’informazione con i telegiornali che hanno dedicato tre minuti all’orango Petronilla di Roma e neppure un secondo al V2-day. Cinque minuti allo squalo bianco della California e neppure un secondo a due milioni di persone che sostenevano un referendum popolare.
L’informazione di regime è stata il miglior sponsor del V2-day. Imperdibili alcune mie inquadrature dal basso in modo da non far vedere la gente. E’ la stessa tecnica usata dal regime comunista polacco per la visita di Giovanni Paolo II nella sua prima visita in Polonia. C’erano milioni di persone, ma sembrava che parlasse al vuoto.
Ragazzi, se non ci foste voi mi sentirei un po’ a disagio, un po' solo. Comincerei a pensare che il pazzo sono io. Che è giusto che un politico possieda tre televisioni nazionali. Che l’Italia sia considerata semilibera per l’informazione da istituti internazionali. Che in Parlamento ci siano 70 tra condannati, prescritti e rinviati a giudizio. Si, il pazzo sono io e lo siete anche voi che siete scesi in piazza in questo bellissimo, solare, 25 aprile.
Siamo pazzi di libertà. Grazie, ancora grazie, passerei le ore a gridarvi grazie dalla finestra. So che mi sentite.


Di Pietro al V-Day 2

tratto da: www.beppegrillo.it

Il virus della verità

V-Day 2 a Torino - 25.04.2008


Ieri a Torino eravamo in 120.000. Chi era presente lo sa e anche chi può informarsi in Rete. C'erano tutte le televisioni più importanti del mondo, dalla BBC a Al Jazeera. Loro racconteranno al mondo cosa sta succedendo in Italia. Loro descriveranno il fascismo dell'informazione.
Hanno partecipato al V2 day almeno due milioni di persone. Le file ai banchetti erano lunghe il doppio dell'otto settembre. I primi dati delle firme raccolte sono di 450.000 firme. Nella storia repubblicana non è mai successo. Nessuno, nessuno è riuscito a raccogliere un numero simile di firme autenticate in un solo giorno. Non cercate l'informazione nei giornali o nelle televisioni, cercatela in Rete.
Non esistono giornalisti buoni o giornalisti cattivi. Esiste un'informazione di regime o la verità.
Voi siete giornalisti. Voi siete Beppe Grillo. Pubblicate le foto e i video di questo bellissimo 25 aprile in Rete, sui vostri blog, su Youtube.
Grazie, Grazie, Grazie. Siete stati fantastici.
Loro non molleranno mai, noi neppure.
Per un nuovo Rinascimento.

Una parte del mio intervento in Piazza San Carlo a Torino:

"Oggi è il 25 aprile 2008. La festa della Liberazione. I nostri padri, i nostri nonni non hanno finito il lavoro. Non per colpa loro. Se noi avessimo il loro cuore e il loro coraggio non saremmo finiti così. I partigiani hanno liberato l’Italia dal nazifascismo per ritrovarsi con l’occupazione americana. L’Italia non è nella Nato, è la Nato che è nell’Italia. Ad Aviano e a Ghedi Torre ci sono novanta testate nucleari. In Europa dopo il crollo del muro di Berlino le hanno ridotte, eliminate, cancellate. In Italia sono aumentate. Siamo un bersaglio in caso di guerra atomica. L’articolo 11 della Costituzione dice che: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. E allora cosa ci fanno 113 basi logistiche degli Stati Uniti sul nostro territorio. 113 tra depositi di armi, basi navali, basi di telecomunicazioni, basi aeree, gruppi logistici per l’attivazione di bombe nucleari, basi di sommergibili, basi missilistiche, poligoni di tiro, forze aeree tattiche. Solo due regioni non sono occupate: la Val d’Aosta e l’Abruzzo perché i militari americani non capivano la lingua. Siamo un Paese a sovranità limitata. Ma non lo sa nessuno.

L’otto settembre un milione e mezzo di persone ha chiesto, ha gridato di ripulire la cloaca del Parlamento dai condannati. Ha preteso che la politica non fosse una professione, ma un servizio. Che ci fosse un massimo di due legislature. Ho portato 350.000 firme al Senato in un risciò, nelle mani di Franco Marini. Forse sono in cantina, forse le hanno buttate nella raccolta differenziata. Nessuna risposta dal Potere. Fassino e la moglie Serafini sono stati eletti per la quinta e la sesta volta. Sono la coppia più parlamentare del mondo. Faranno le nozze di diamante in Parlamento. A fine carriera ci saranno costati 12 milioni di euro. Mieli, Vespa, Scalari, Panebianco scrivono di modernità di semplificazione del quadro politico. Ma cosa cazzo dicono. I condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio sono diventati 70. Testa d’Asfalto ne ha 45 e Topo Gigio ne ha 13. Voi non li avete votati. Non potevate. Non eravate informati. Questa gente non la mettereste neppure a gestire un condominio. Avete fatto una croce, come delle bestie. Senza poter scegliere un candidato. Non siamo più in una democrazia. Le elezioni erano incostituzionali. Morfeo Napolitano doveva PRIMA fare il referendum chiesto dai cittadini sulla nuova legge elettorale e POI sciogliere le Camere. Il presidente della Repubblica deve rispondere al popolo italiano non ai partiti. Ha avuto paura dei fucili di latta di Bossi e dei gazebo dello psiconano.
I condannati in via definitiva sono diminuiti da 24 a 16. Dodici sono del Popolo della libertà condizionata, il primo partito di recupero italiano. I condannati sono diminuiti solo perché sono spariti alcuni partiti. No Partiti, no condannati. I condannati in primo e secondo grado sono comunque aumentati. Li mettono in Parlamento per non farli finire in galera grazie all’immunità parlamentare come Cuffaro, il più amato da Azzurra Caltagirone, condannato a 5 anni per favoreggiamento aggravato di alcuni mafiosi. Non basterebbe il pomeriggio per leggere tutti e settanta i nomi con i reati. Dirò solo quelli dei meno furbi, che si sono fatti condannare. Devo però fare prima un distinguo per il nostro prossimo Ministro degli Interni Roberto Maroni che è stato condannato a 4 mesi e 20 giorni per resistenza a pubblico ufficiale. Maroni è stato condannato per aver tentato di mordere la caviglia di un agente di polizia. Sarà il primo ministro degli Interni con la museruola.

Chi non sa non può decidere, non può scegliere. Vive nelle tenebre, nell’oscurità. L’otto settembre l’informazione, che aveva del tutto ignorato il V day, è stata la prima ad attaccarlo. Il potere ha capito che il gioco gli veniva sottratto dalle mani. Il cittadino informato non è controllabile dal potere. E il potere vive grazie al controllo dei media. Le banche, la Confindustria, Mediaset e i Partiti usano le televisioni e i giornali per fare propaganda, assumono i direttori dei giornali come fossero addetti dell’ufficio stampa. I politici senza gli studi televisivi ritornerebbero al nulla dal quale provengono.
L’informazione malata è il virus e i cittadini liberi sono la cura. La Rete è la cura. La libera informazione è la cura. Ci sono quasi 500 piazze in cui si raccolgono le firme in Italia, più di quattrocento città in tutto l Paese da Aosta a Palermo, quaranta città all’estero tra cui New York, Amsterdam, Londra sono collegate. Dobbiamo raccogliere le firme per tre referendum per una libera informazione in un libero Stato. Il 25 aprile ci siamo liberati dal nazifascismo. 63 anni dopo possiamo liberarci dal fascismo dell’informazione, dai suoi padroni e dai suoi servi. E’ più difficile di allora. Non ci sono più fucile contro fucile, bomba a mano contro carro armato. La lotta è tra le coscienze addormentate e la libertà di pensare, tra chi non vuole più volare e chi non può rinunciare al cielo.

Il primo referendum. L’abolizione dell’ordine dei giornalisti creato da Mussolini nel 1925 per controllare la stampa.L’informazione deve essere libera. L’ordine dei giornalisti limita la libertà di informazione. Chiunque deve poter scrivere senza vincoli se non quelli previsti dalla legge. L’accesso alla professione di giornalista deve essere libero da vincoli burocratici e corporativi.
Luigi Einaudi : “L’albo obbligatorio è immorale, perché tende a porre un limite a quel che limiti non ha e non deve avere, alla libera espressione del pensiero. Ammettere il principio dell’albo obbligatorio sarebbe un risuscitare i peggiori istituti delle caste e delle corporazioni chiuse, prone ai voleri dei tiranni e nemiche acerrime dei giovani, dei ribelli, dei non-conformisti”.
Mario Berlinguer, il padre di Enrico: “Io sono contrario al requisito di qualsiasi titolo di studio per la professione di giornalista, perché considero questo come una discriminazione assurda, una discriminazione di classe, contraria alla libertà di stampa e alla libera espressione delle proprie opinioni".

Il secondo referendum. L’abolizione di un miliardo di euro all’anno di finanziamento pubblico all’editoria. Ferrara, Polito, Feltri, Padellaro non esisterebbero senza le vostre tasse. Loro non vendono i giornali: li stampano. Più ne stampano più prendono contributi. Stiamo disboscando l’Amazzonia per stampare milioni di copie di giornali invenduti. Abbiamo giornalisti che prendono ordini dai Partiti, che non danno alcuna importanza alla verità, al lettore. Dalla fine della seconda guerra mondiale il numero di copie di quotidiani in Italia è rimasto lo stesso, ma ci sono dieci milioni di italiani in più. Le nostre tasse finanziano persino Il Corriere della Sera e Il Sole 24 ore quotati in Borsa. I presunti campioni del liberismo che fanno tutti i giorni le pulci alla Casta.

Il terzo referendum. La Corte europea di Giustizia ha condannato il regime italiano di assegnazione delle frequenze televisive. La legge della fattucchiera Gasparri è contraria alle normative europee. L’Europa, dopo le sentenze del Consiglio di Stato e della Corte Costituzionale ha ordinato all’Italia che le frequenze televisive pubbliche di Rete 4 devono essere assegnate a Europa 7. Se non verrà applicata la sentenza europea pagheremo 300.000 euro al giorno dal primo gennaio 2006. A fine 2008 fanno 330 milioni di euro. Più del prestito ponte all’Alitalia. Fede ci costa 300.000 euro al giorno di tasse. L’ultimo Consiglio dei ministri di Prodi, D’Alema e Rutelli doveva applicare le direttive europee. Le ha applicate TUTTE, tranne quella su Rete 4. La Bonino, Madre Teresa di Confindustria, ha detto che la misura non è urgente. Chi paga? Lei? Non è urgente per chi? Per la disinformazione? Per Testa d’Asfalto?
Le concessioni per trasmettere i segnali radiotelevisivi sono nostre, sono dello Stato. Tre su quattro sono state date a un solo soggetto privato. Per questo l’Europa ci condanna. Dov’è il libero mercato? Lo psiconano è diventato ricco grazie alla pubblicità che può raccogliere in modo esclusivo grazie alle concessioni statali.
Non si è mai visto uno Stato in cui chi controlla metà dell’informazione possa candidarsi a presidente del Consiglio. Negli Stati Uniti Obama che possiede la CNN, l’ABC e la FOX non potrebbe candidarsi. Non potrebbe neppure esistere. Per qualunque democrazia è inconcepibile. E nessuno di questi direttori di giornali e di televisioni che lo gridi alto e forte. Servi ben pagati.
La RAI non può avere un consiglio di amministrazione e giornalisti nominati dai Partiti. La RAI deve rispondere ai cittadini, deve essere indipendente come la BBC in Inghilterra. Un solo canale senza pubblicità pagato con il canone. Altrimenti, questa RAI di propaganda se la paghino i partiti. I politici l’hanno prima occupata e poi infestata con la loro presenza. Non ne possiamo più del loro vuoto, della loro incompetenza. Le frequenze radiotelevisive azionali vanno distribuite a diversi soggetti. Nessun privato cittadino deve possedere la maggioranza anche di una sola televisione nazionale.

Il controllo dell’informazione è il nuovo fascismo. Questo è un Paese che non sa nulla di sé stesso. Nulla sulla morte di Borsellino, sull’Italicus, su Ustica, su Piazza Fontana, sulla stazione di Bologna, sulle bombe di Brescia, su Aldo Moro. Non sa nulla sulla sua vera realtà economica e su un debito pubblico di 1630 miliardi di euro che ci sta trascinando a fondo, all’Argentina. Un Paese cieco sulle cause delle stragi sul lavoro, sul precariato, sulla cementificazione, sugli inceneritori, sul Sud consegnato alle mafie.
Oggi sul palco ci sarà informazione vera. Persone vere che parleranno di realtà nascoste dai media. Ci sono due piazze in festa a Torino. Piazza Castello e Piazza San Carlo. Tutti e due useremo i nostri amplificatori per una liberazione: una passata e una futura. Mi sembra di essere in un racconto di Giovannino Guareschi, ma non so più chi sono, se Don Peppone o Don Camillo.
Informazione libera in libero Stato. Coraggio!

Beppe Grillo

V-Day 2 a Torino - 25.04.2008


tratto da: www.beppegrillo.it

martedì 22 aprile 2008

INFORMAZIONE VERA E LIBERA

Questa sera non accendere il televisore, invece di guardare 30 minuti di un inutile TG, utilizza questo tempo per vedere i seguenti video. Fallo per te, per i tuoi figli, per i tuoi parenti e per chi è a te caro. Non te ne pentirai: vedere per credere.

V-Day 2 - parte 2

V-Day 2 - parte 3

V-Day 2 - parte 4

V-Day 2 - parte 5

V-Day 2 - parte 6

domenica 20 aprile 2008

sabato 19 aprile 2008

UNA STORIA ITALIANA

Annozero - Rai Due - La puntata è andata in onda
il 17 aprile 2008 alle 21.00.

Per vedere la puntata cliccare sulla seguente immagine.



Silvio Berlusconi ha stravinto, ottenendo una maggioranza solida nei due rami del Parlamento.
Gli italiani, per la terza volta, hanno dato fiducia al leader del Popolo della libertà. E non si è registrata neppure la tanto temuta diserzione dalle urne: oltre l’80 per cento degli elettori ha votato. Cosa ha ammaliato gli italiani nella proposta elettorale (o nel carisma) del Cavaliere? Ne hanno discusso in studio Antonio Di Pietro, dell’Italia dei Valori, il politologo Giovanni Sartori, l’architetto Massimiliano Fuksas, i giornalisti Aldo Cazzullo, Filippo Facci e Marco Travaglio.
In onda un reportage di Stefano Maria Bianchi, Roberto Pozzan, Giulia Bosetti e Dina Lauricella sui dolori e sulle gioie degli elettori di centro sinistra e centro destra. Per Generazione Zero Beatrice Borromeo ha intervistato Lorenza, Daniele e Dario, tre studenti alla prima esperienza di voto.
Chiude la puntata Vauro con le sue vignette.




INSULTA MAGISTRATI, SGARBI PAGHERA’ 180 MILA EURO

MILANO - Per aver definito “assassini” tre magistrati milanesi l’ex parlamentare Vittorio Sgarbi, critico d’arte e ora assessore alla cultura milanese, è stato condannato ad un consistente risarcimento: 180 mila euro più le spese di giudizio. Ad avviare la causa davanti al Tribunale civile di Milano erano stati gli ex pubblici ministeri di ‘Mani pulite’, Pier Camillo Davigo, Francesco Greco e Gherardo Colombo (quest’ultimo ora in pensione) che avevano citato in giudizio l’ex parlamentare per sue dichiarazioni apparse su due quotidiani e nelle quali si accusavano i tre magistrati di aver fatto morire della gente. L’allusione era ad indagati deceduti per suicidio. “Questi magistrati - aveva affermato fra l’altro Sgarbi - vanno arrestati e processati. Sono un’associazione per delinquere con libertà di uccidere”. Il giudice Claudio Marangoni, valutati i fatti, ha riconosciuto a Colombo, Davigo e Greco un risarcimento di 60 mila euro ciascuno, somma che dovrà essere pagata dalla parte convenuta che dovrà far fronte anche alle spese di giudizio calcolate in altri 13.300 euro.

tratto da: www.pieroricca.org

NEI GOVERNI (LOCALI) BERLUSCONI
C'E' SEMPRE BELLA GENTE. CONTINUA...

CI PRENDEREMO CURA DI TE

In onda Domenica 20 Aprile ore 21.30 - REPORT - Rai Tre



Il Vioxx, un antinfiammatorio usato per l'artrite e diffuso in tutto il mondo, ha causato, secondo David Graham, responsabile della sicurezza dei farmaci per la Food and Drug Administration, la morte di almeno 60 mila pazienti e provocato circa 180.000 tra infarti e ictus.
Nonostante gli effetti nocivi del farmaco fossero noti già tempo prima della sua commercializzazione e in molti tra medici ed esperti avessero denunciato la sua pericolosità, la FDA, l’organo governativo di controllo Usa, non é intervenuto per bloccare l’uso del Vioxx. Ci ha pensato la Merck, l’azienda che lo produceva, solo nel 2004 dopo che si erano verificati i decessi che Graham presume legati all’utilizzo del Vioxx.
L'inchiesta, dal titolo “Ci prenderemo cura di te”, ricostruisce i conflitti d’interesse e i metodi utilizzati per vendere i farmaci. Prendendo spunto dallo scandalo del Vioxx, il farmaco che ha fatto incassare al colosso farmaceutico Merck quasi 2 miliardi di dollari l'anno, l’inchiesta mostra come l’industria farmaceutica, in alcuni casi, sia più interessata alla quotazione in borsa che alla salute dei pazienti. Ma il Vioxx e’ solo uno dei tanti farmaci controversi, come il Premarin, prodotto dalla Wyeth e usato per alleviare i disagi della menopausa in milioni di donne. E’ stato presentato per decenni dalle case farmaceutiche come innocuo e invece uno studio governativo del National Institute of Health ha rivelato che tra gli effetti collaterali potrebbero verificarsi casi di cancro e malattie cardiovascolari. Al centro delle vicende giudiziarie è stato anche il Celebrex, prodotto dalla Pfizer, che secondo migliaia di pazienti avrebbe le stesse controindicazioni del Vioxx. Una recente sentenza del tribunale di New York ha dato ragione alla casa farmaceutica perchè non ci sarebbero sufficienti prove sulla nocività del farmaco. Sotto osservazione anche i presunti effetti nocivi dello Zoloft, un antidepressivo per adolescenti, diffusissimo negli Usa. Tra le controindicazioni viene segnalata anche l’induzione al suicidio.
A partire da ottobre del 2007 il Codacons ha iscritto al Tribunale Civile di Roma 21 cause di richiesta di risarcimento danni contro la Merck, il ministero della salute, responsabile di aver autorizzato la commercializzazione del Vioxx e contro l’Aifa, succeduta alla Salute e responsabile di non aver ritirato dal commercio lo stesso medicinale. Si sono gia’ costituite le parti e svolte le prime udienze e la prossima e' prevista per il 5 giugno 2008 quando il giudice dovrà decidere in merito alle richieste istruttorie. A oggi sono centinaia le denuncie pervenute al Codacons di cittadini che si dicono vittime del Vioxx. Chi ha assunto il farmaco può ancora contattare il Codacons dove un avvocato dell’associazione valuterà la possibilità di agire per un risarcimento oppure inviare un’email a salute@articolo32.net, associazione del Codacons che tutela la salute.
di Lattanzio Firmian, Alberto Baudo

Quante vite poteva salvare un'informazione libera? Chi conosce la realtà può difendersi...
Le televisioni e i giornali vomitano informazioni faziose nelle nostre case e nelle nostre menti...
Se non difendiamo ciò che i nostri padri hanno conquistato con il loro impegno, sacrificando la loro vita per il bene comune, con quale dignità consegneremo questo mondo ai nostri figli?
Informazione libera per un'Italia libera...
Abbiamo il diritto di essere informati...
Abbiamo il diritto di non essere dei burattini...
Abbiamo il diritto e il dovere di essere UOMINI LIBERI...

Informazione libera = Italia libera

Informazione libera = Italia libera 2

venerdì 18 aprile 2008

Tangenti, Sirchia condannato a 3 anni di reclusione

L'ex ministro della Salute del Governo BERLUSCONI era coinvolto in un'inchiesta su un giro di mazzette in cambio di appalti in ambito sanitario: IL LUPO PERDE IL PELO, MA NON IL VIZIO.



MILANO - L'ex ministro della Sanità del Governo BERLUSCONI, Girolamo Sirchia, è stato condannato a 3 anni di reclusione nell'ambito del processo milanese in cui è imputato insieme ad altre sette persone e una società per presunte tangenti nel mondo della sanità milanese. Per Sirchia l'accusa aveva chiesto 2 anni e 9 mesi di reclusione: una pena leggermente più pesante, dunque, che tuttavia non verrà scontata in quanto coperta da indulto. All'ex ministro è stata anche comminata la pena accessoria di cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. «Sono stato condannato nonostante avessimo portato prove e testimonianze a favore - è stato il primo commento dell'ex ministro -. Evidentemente io e i miei difensori non siamo riusciti a convincere i giudici».


LA VICENDA - Le presunte tangenti, stando alle accuse, sarebbero state pagate per apparecchiature sanitarie a ospedali milanesi quando Sirchia era primario al Policlinico di Milano. L'inchiesta in questione portò il 29 settembre 2004 agli arresti domiciliari per il professor Francesco Mercuriali, ex primario di Immunoematologia del Niguarda, che si suicidò a casa sua il successivo 4 ottobre. Fra le presunte tangenti citate nell'atto di chiusura indagine, ci sono tre assegni su un conto corrente di Chiasso ritenuto riferibile a Sirchia per un totale di 30.500 dollari emessi da Health Care Id Inc. di Chicago, e tre assegni da 11.000 marchi tedeschi ciascuno emessi dalla Immucor tedesca, la filiale centrale europea della Immucor Usa.


«FUORI DALLA REALTA'» - Sirchia si è sempre difeso dicendo che quel denaro era il corrispettivo di una serie di consulenze. Per questo, a caldo dopo il pronunciamento della corte, parla di una sentenza «fuori dalla realtà e non condivisibile». «Sono ovviamente dispiaciuto perchè malgrado le prove e le testimonianze portate ha prevalso il teorema dell'accusa - ha detto dopo la lettura della sentenza -. Ovviamente mi riservo di impugnare una decisione che reputo fuori dalla realtà». L'ex primario del Policlinico ha inoltre sottolineato che per lui è un dovere «rispettare quello che il Tribunale decide ma è anche un dovere - ha detto - difendere la mia onorabilità». Il professore, assistito dagli avv. Giovanni Maria Dedola e Paolo Grasso, si è detto comunque amareggiato per essere uscito da un processo con una condanna coperta da indulto e una pena accessoria legata a un preciso episodio che presto cadrà in prescrizione.
NEI GOVERNI BERLUSCONI
C'E' SEMPRE BELLA GENTE. CONTINUA...

martedì 15 aprile 2008

BUON APPETITO!

Report - Rai Tre. Puntata del 13 Aprile 2008: BUON APPETITO!. Clicca sulla seguente immagine per vedere la puntata. Buona Visione.

Attorno al cibo si gioca una partita decisiva per salvare il pianeta, ma noi occidentali sembriamo non rendercene conto, intenti come siamo a desiderare e servire sulle nostre tavole, in ogni stagione, uva e pomodorini pagati a caro prezzo.
Importare un chilo di asparagi dal Perù o un chilo di ciliegie dall'Argentina che viaggiano in aereo per arrivare nel nostro piatto, significa lasciare nell'atmosfera 6 chili e mezzo di anidride carbonica emessa dai carburanti fossili.
Paghiamo circa 8 euro al chilo le carote grattugiate contenute in una vaschetta di plastica, mentre a chi le produce costano solo 7 centesimi. A questo prezzo esorbitante si deve aggiungere anche il pedaggio che si paga alla natura con il massiccio uso della chimica, con l'inquinamento di aria, terra, acqua. Tutto questo per avere prodotti sempre sulle nostre tavole, ma anche sempre più cari, più scadenti dal punto di vista nutritivo e del sapore.
Sono solo due dei tantissimi esempi nei quali si racchiude l'insostenibilità del modello economico dell'agricoltura e dell'industria del cibo, così come viene concepito in Europa e negli Stati Uniti.
Solo per coltivare, allevare, o produrre quello che diventerà il nostro cibo e portarlo sulle nostre tavole, emettiamo il 30 per cento dei gas serra, secondo i dati dell' Onu del Millennium Ecosystem-Assesment, che fotografa lo stato di salute del pianeta.
L'inchiesta parte dalla domanda: cosa può fare concretamente l'agricoltura per invertire la rotta e salvare il pianeta?
Per rispondere, dobbiamo capire che non si può scindere l'agricoltura dal suo prodotto, il cibo, e come questo è commercializzato e distribuito sui banchi di supermercati e ipermercati di tutto il mondo. Se si vuole cambiare bisogna intervenire su questo tipo di sistema.
E qualcosa si sta muovendo in Italia. Le parole chiave sono: mercati locali, cibi e ristoranti a Km 0, Gruppi di acquisto solidale, agricoltura senza chimica sintetica e riscoperta delle antiche varietà di prodotti. Molti agricoltori stanno dimostrando che un'agricoltura pulita è possibile e non costa di più. E' un cambio di paradigma, ma non c'è più molto tempo se si vuole salvare la nostra salute e quella del pianeta.

di Michele Buono, Piero Riccardi

Informazione imbavagliata: 4 mandanti, 10 esecutori



L’informazione ha i suoi mandanti: ABI, Confindustria, Mediaset, partiti. I magnifici 4. Influenzano l’opinione pubblica. Possiedono le principali televisioni, i giornali più diffusi. Li usano per difendere i loro interessi. I direttori di testata sono loro dipendenti. Li scelgono, li pagano, li licenziano. E se li scambiano come le figurine. Mimun passa dal Tg1 al Tg5. Riotta dal Corriere della Sera al Tg1.
La democrazia è una bella parola, ma cosa vuol dire questa parola in realtà? La rappresentanza non esiste senza la conoscenza. La democrazia è solo un concetto astratto senza la libera informazione. Il conflitto di interessi tra i poteri economici e i media è enorme. Ha raggiunto tali dimensioni che non lo vediamo più. E’ diventato normale che un quotidiano come il Corriere della Sera abbia tra gli azionisti banche e gruppi industriali. Che la televisione pubblica sia di proprietà dei partiti e quella privata di un presidente del Consiglio, divenuto tale grazie alla proprietà di quelle televisioni.
Quando tutto è falso, il vero scompare. Diventa un concetto impalpabile, metafisico. Il cittadino arriva a dubitare persino che l’informazione possa essere libera. In nessun Paese democratico chi possiede i media può fare politica. Immaginate Obama che controlla la CNN, ABC e FOX. O Zapatero che detta gli articoli ai direttori di El Mundo e El Pais, in quanto suoi dipendenti. Una democrazia si basa sulla divisione di tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario. L’informazione è definita il quarto potere. Un potere che può far vincere le elezioni, che condiziona il valore delle azioni di Borsa, che modifica le regole democratiche. E’ palese che l’informazione debba essere indipendente per non trasformare ogni notizia in propaganda. Non ci si può aspettare che chi è dentro al sistema dell’informazione: direttori, giornalisti, opinionisti, lo voglia cambiare e neppure che ammetta di essere un porta ordini. Tengono famiglia e la loro scelta di campo l’hanno già fatta.
Il 25 aprile 2008 firmate i tre referendum per una libera informazione in un libero Stato per restituire il controllo del Paese ai cittadini. Stampate e diffondete il volantino del V2 Day con i mandanti e gli esecutori della disinformazione.



L'editto Bulgaro di Silvio Berlusconi

tratto da: www.beppegrillo.it

Elezioni 2008

Per consultare i risultati elettorali 2008,
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Clicca qui per visualizzare i risultati delle
elezioni Amministrative nella Provincia di Bergamo.

domenica 13 aprile 2008

BUON APPETITO!

In onda Domenica 13 Aprile ore 21.30 - REPORT - Rai Tre


Attorno al cibo si gioca una partita decisiva per salvare il pianeta, ma noi occidentali sembriamo non rendercene conto, intenti come siamo a desiderare e servire sulle nostre tavole, in ogni stagione, uva e pomodorini pagati a caro prezzo.
Importare un chilo di asparagi dal Perù o un chilo di ciliegie dall'Argentina che viaggiano in aereo per arrivare nel nostro piatto, significa lasciare nell'atmosfera 6 chili e mezzo di anidride carbonica emessa dai carburanti fossili.
Paghiamo circa 8 euro al chilo le carote grattugiate contenute in una vaschetta di plastica, mentre a chi le produce costano solo 7 centesimi. A questo prezzo esorbitante si deve aggiungere anche il pedaggio che si paga alla natura con il massiccio uso della chimica, con l'inquinamento di aria, terra, acqua. Tutto questo per avere prodotti sempre sulle nostre tavole, ma anche sempre più cari, più scadenti dal punto di vista nutritivo e del sapore.
Sono solo due dei tantissimi esempi nei quali si racchiude l'insostenibilità del modello economico dell'agricoltura e dell'industria del cibo, così come viene concepito in Europa e negli Stati Uniti.
Solo per coltivare, allevare, o produrre quello che diventerà il nostro cibo e portarlo sulle nostre tavole, emettiamo il 30 per cento dei gas serra, secondo i dati dell' Onu del Millennium Ecosystem-Assesment, che fotografa lo stato di salute del pianeta.
L'inchiesta parte dalla domanda: cosa può fare concretamente l'agricoltura per invertire la rotta e salvare il pianeta?
Per rispondere, dobbiamo capire che non si può scindere l'agricoltura dal suo prodotto, il cibo, e come questo è commercializzato e distribuito sui banchi di supermercati e ipermercati di tutto il mondo. Se si vuole cambiare bisogna intervenire su questo tipo di sistema.
E qualcosa si sta muovendo in Italia. Le parole chiave sono: mercati locali, cibi e ristoranti a Km 0, Gruppi di acquisto solidale, agricoltura senza chimica sintetica e riscoperta delle antiche varietà di prodotti. Molti agricoltori stanno dimostrando che un'agricoltura pulita è possibile e non costa di più. E' un cambio di paradigma, ma non c'è più molto tempo se si vuole salvare la nostra salute e quella del pianeta.

Speculando s'impara

Report - Rai Tre. Puntata del 08 Aprile 2008: SPECULANDO S'IMPARA. Clicca sulla seguente immagine per vedere la puntata. Buona Visione.

Che genere di rischio si sono messi in pancia i nostri Comuni, Province e Regioni sottoscrivendo i contratti derivati? Nessuno lo sa, perché il miliardo di perdite registrato dalla Centrale Rischi non considera le operazioni con le banche estere, operazioni che includono i derivati di credito, Credit Default Swap. Con i CDS i nostri Enti territoriali si sono messi a fare gli assicuratori delle banche. All'inizio hanno risparmiato, ma l'attuale crisi del credito sta facendo schizzare alle stelle il prezzo di questi strumenti e sta aprendo altrettanti e corrispondenti buchi nel loro valore di mercato.
Dopo la denuncia dell'ottobre scorso, "Report" ritorna sul tema con una nuova inchiesta sui derivati venduti agli Enti Locali. L'allarme viene dagli analisti finanziari: ci vuole un'azione di "sminamento" perchè molti contratti rischiosi sono ancora in piedi ed esploderanno nei bilanci delle amministrazioni future. Da Piazza San Marco al monastero di Cassino, dalla Romagna alla Valle d'Itria, ai piccoli Comuni dell'Umbria di 300 abitanti intrappolati con delle rate che non sanno più come pagare: un viaggio nelle operazioni dei nostri amministratori, per scoprire quanto rischia di rimetterci il contribuente e come siamo arrivati a questo.
Intanto in Germania ci sono già diverse cause avviate dagli Enti territoriali contro le banche per le perdite da derivati, mentre in Gran Bretagna di derivati gli Enti non ne fanno più uno neanche a morire. E da noi, che regole servono per combattere gli abusi?

di Stefania Rimini

sabato 12 aprile 2008

100 e non più 100


Travaglio e Gomez mi hanno inviato l'elenco dei condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio che verranno eletti in Parlamento. Anzi, che sono già stati eletti dai segretari di partito. Sono in tutto 100, con delle new entry meravigliose. Personale di prim'ordine. Come scelgono le ciurme Berlusconi (56) e Veltroni (18) , nessuno al mondo.
In altri Paesi, Finlandia o Stati Uniti ad esempio, sarebbe sufficiente proporre uno solo dei condannati presenti nella lista per perdere le elezioni. Da noi è tutto il contrario. Il condannato serve a vincerle le elezioni. Porta i voti delle mafie, delle lobbies, degli evasori. O, più semplicemente, la candidatura è il prezzo del silenzio. L'Italia è la terra di Machiavelli. Se il fine giustifica i mezzi, il condannato giustifica i voti. I condannati con sentenza definitiva e i prescritti ricevono il premio per la loro buona condotta. I condannati in primo o in secondo grado ottengono l'immunità parlamentare.
Il Parlamento è una zona franca. Nel senso che chi ci entra la fa franca. Un luogo dove la legge non può arrivare. L'Italia dei Valori è l'unica senza fedine sporche. Antonio Di Pietro è come la kriptonite per Testa d'Asfalto. Lunedì queste 100 persone potranno sedersi in Parlamento. Senatori e deputati della Repubblica. Nessuno di voi li avrà eletti. Per la loro condotta sociale riceveranno uno stipendio da favola e il diritto alla pensione dopo poco più di due anni. Segnatevi i loro nomi: è anche per loro che pagate le tasse.
Classifica partiti per numero di condannati, prescritti, indagati e rinviati a giudizio(*):
  • PDL 56
  • PD 18
  • UDC - Rosa Bianca 9
  • Lega Nord 8
  • Partito Socialista 3
  • Sinistra Arcobaleno 3
  • La Destra 2
  • Aborto No Grazie 1
  • Italia dei Valori 0

Stampate la lista con i nomi e i reati e diffondetela. Informare è un dovere.

(*) Fonte: “Se li conosci li eviti” di Marco Travaglio e Peter Gomez



tratto da: www.beppegrillo.it

Voto di scambio all'estero, Dell'Utri nelle intercettazioni

Indagine su 50 mila schede, coinvolti uomini della 'ndrangheta

Le intercettazioni: «Si tapperanno gli occhi quando barreremo le schede bianche con il simbolo Pdl»
REGGIO CALABRIA — Stando all'inchiesta della procura di Reggio Calabria sui possibili brogli elettorali commissionati all'estero, spunta il nome del senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri. Dalle intercettazioni telefoniche il faccendiere-bancarottiere Aldo Miccichè, calabrese di Maropati, avrebbe affidato il compito di sostenere la lista Berlusconi alla cosca Piromalli di Gioia Tauro, il casato di 'ndrangheta più potente in Calabria. Miccichè, intanto, dal Venezuela dove si è rifugiato per sottrarsi alla condanna definitiva per bancarotta fraudolenta e millantato credito, avrebbe messo a disposizione del senatore di Forza Italia i suoi legami con il cartello di 'ndrangheta sudamericana per favorire il controllo del voto degli italiani all'estero, mobilitando i consoli onorari.

Nel dossier di circa 430 pagine consegnato al ministro dell'Interno Amato dal procuratore distrettuale di Reggio Calabria Francesco Scuderi e dal pm Roberto Di Palma, si capisce come le schede bianche, circa 50 mila, sarebbero diventate voto utile per il partito di Berlusconi. Miccichè al telefono con Dell'Utri si dice convinto che l'operazione andrà in porto. «Basterà pagare qualche addetto ai lavori — dice rivolgendosi a Dell'Utri, chiamandolo per nome —. I responsabili delle votazioni si tapperanno entrambi gli occhi quando qualcuno dei nostri si preoccuperà di recuperare tutte le schede bianche e barrare la casella col simbolo Pdl». Per tutto ciò c'era un prezzo: 200 mila euro. L'esponente politico azzurro però chiede al faccendiere calabrese garanzie anche sul voto in Calabria. «Nessun problema», si affretta a ribadire dal Venezuela, Miccichè. E per sancire un'alleanza strategica con Dell'Utri invia a Milano Antonio Piromalli, reggente del casato, figlio di Pino, detto «Facciazza », in carcere con il 41 bis e suo cugino Gioacchino, avvocato, radiato dall'ordine dopo una condanna per mafia. Miccichè gli raccomanda al telefono di essere convincenti con il senatore azzurro, facendo trasparire tutta la potenza della cosca non solo in ambito provinciale, ma nell'intera regione. L'incontro avviene nello studio di Dell'Utri. Il senatore forzista resta entusiasta del colloquio tant'è che al telefono, successivamente, si congratula con Miccichè per avergli fatto conoscere due «bravi picciotti».

L'inchiesta della procura di Reggio Calabria nasce per caso e prende spunto da un omicidio. Quello di Salvatore Pellegrino, «l'uomo mitra», assassinato il 5 luglio dello scorso anno a Gioia Tauro. Pellegrino sarebbe stato ammazzato dai Piromalli — è l'ipotesi investigativa — perché ritenuto responsabile dei danneggiamenti alla cooperativa Valle del Marro, un tempo dei Piromalli e oggi, dopo la confisca, passata a Libera di don Ciotti. Le utenze dei Piromalli, in particolare quelle di Antonio e Gioacchino, sono messe sotto controllo. Si scopre così che i due rampolli della famiglia hanno continui scambi con Aldo Miccichè. Il faccendiere parla al telefono con tutti i politici italiani. Per gli inquirenti è un uomo che ha ancora molto potere in Italia. Si sente spesso con Clemente Mastella, allora ministro della Giustizia. In più occasioni parla anche con i suoi più stretti collaboratori. E chiede un favore: bisogna fare in modo che sia tolto il 41 bis a Pino Piromalli. La richiesta viene anche fatta a Dell'Utri, in cambio dell'appoggio elettorale dei Piromalli. L'indagine Why not della procura di Catanzaro coinvolge il ministro della Giustizia. È l'estate del 2007. La richiesta si blocca.

di Carlo Macrì
tratto da: www.corriere.it

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ANTONIO DI PIETRO

Informazione LIBERA per Vederci CHIARO


BERLUSCONI FICTION 2

VELTRONI vs BERLUSCONI



CAMPAGNA ELETTORALE 2008

venerdì 11 aprile 2008

Time.com's First Annual Blog Index

Devo dirvi ancora una volta:"Grazie!". Il TIME, il primo settimanale del mondo, ha pubblicato la sua classifica dei primi 25 blog: il "Time.com's First Annual Blog Index". Beppegrillo.it è tra questi. Belin. Non è possibile. L'ho detto a mia moglie e mi ha mandato a comprare il pane dicendo di non montarmi la testa. Mio figlio Ciro mi ha chiesto quanto ho pagato il TIME per la pubblicità e se mi è avanzato qualcosa per i suoi giornalini.

Posso chiedervi un altro piccolo aiuto? I 25 blog possono essere votati on line. E' come una giuria popolare.


Questo blog deve scalare la classifica. Gli americani non lo conoscono ancora. Fate cadere il sever con i vostri voti per beppegrillo.it (tutti 10 però, non fate scherzi!).

Clicca per votare


Presentazione del blog beppegrillo.it da TIME.com:"Beppe Grillo, un popolare comico italiano, attore e autore di satira politica, scrive uno dei pochi blog non di lingua inglese popolare a livello mondiale. Il motivo è che Grillo si esprime nel linguaggio internazionale dell'indignazione. Durante una giornata tipica il blog di Grillo può chiedere alla Germania di dichiarare guerra all'Italia, all'Italia di boicottare i Giochi Olimpici in Cina o, a un importante personaggio politico, di smettere di agire come uno "Psico-nano". La maggior parte dell'indignazione ha un bersaglio politico - il blog di Beppe pubblica una lista aggiornata dei parlamentari italiani condannati, e frequentemente chiede ai politici corrotti di dimettersi dal loro incarico. Lo scorso settembre, Grillo ha usato il suo blog per organizzare una manifestazione in circa 300 città italiane per il suo "Vaffanculo Day", per incoraggiare i cittadini a rimuovere dal Parlamento i condannati in via definitiva. La manifestazione ha avuto così successo che la sua seconda edizione è prevista per il 25 aprile. L' America potrebbe usare un comico di satira politica alimentato da questo tipo di indignazione, ma per ora, c'è Beppe." TIME


domenica 6 aprile 2008

PDuequadro



Il Tribunale di Roma ha proibito l'uso del mio nome e della mia immagine per le elezioni politiche alle liste che se ne erano appropriate senza diritti. Le liste "dovranno cessare ogni utilizzo con qualsiasi forma e modo del nome e dell'immagine di Beppe Grillo ed ogni riferimento alla sua persona astenendosi in particolare dall'identificare l'attività politica delle rispettive liste di riferimento attraverso simboli, elementi grafici e scritti che riconducano direttamente o indirettamente alla persona del ricorrente". Per i dettagli leggete la sentenza. Le liste citate nella sentenza sono: "Amici di Beppe Grillo", "No Euro - Lista del Grillo","Movimento ultima speranza - Grilli d'Italia", "Forza Grillo", "Lista Grilli Parlanti" e "Grilli d'Italia".
Le elezioni politiche sono incostituzionali non possiamo scegliere il candidato e neppure il programma. Sono solo un pretesto per formare il governo Veltrusconi. Le prove generali di inciucio sono sotto i nostri occhi. La legge 30/Maroni la vogliono entrambi. La legge Gasparri la vogliono entrambi ( la Gentiloni è fumo negli occhi). Il conflitto di interessi anche. Le leggi ad personam pure.
Questa legge elettorale, un vero esproprio democratico, la vogliono sia Testa d'Asfalto che Topo Gigio. Il centro sinistra ha avuto a disposizione quasi due anni per cambiarla, non ha fatto nulla. Non solo Cuffaro e Dell'Utri saranno rieletti, "ma anche" Carra, Crisafulli, D'Alema, Fassino (4 legislature) e sua moglie Serafini (5 legislature). La coppia di diamante del Parlamento. Si scelgono persino gli stessi testimonial: precari, "ma anche" industriali. Gente incensurata, "ma anche" pregiudicati. Dopo le elezioni Veltrusconi taglierà la Lega e Antonio Di Pietro e farà il partito unico. PD e PDL diventeranno PDuequadro. L'evoluzione della P2. A Topo Gigio daranno la tessera numero 1, lo psiconano si terrà la sua vecchia tessera numero 1816, regalo di Licio Gelli. Le prossime elezioni saranno più semplici. Le elezioni del broglio perfetto. Il non voto è l'unico voto utile.
Vorrei chiedere, a nome del popolo italiano, 300.000 euro al giorno, a partire dal primo gennaio 2006 al Partito Radicale. E' la multa che pagheremo per non aver applicato la sentenza europea per l'attribuzione delle frequenze di Rete4 a Europa 7 nell'ultimo Consiglio dei ministri. Il ministro Emma Bonino, Madre Teresa di Confindustria, ha infatti dichiarato che la sentenza "non aveva carattere di urgenza".


tratto da: www.beppegrillo.it

sabato 5 aprile 2008

Giornale c'è se lettore compra



Il tetto pubblicitario è la modica quantità di inserzioni consentita a giornali e televisioni. Un osso che si disputano per sopravvivere. I giornali accusano le televisioni di disporre di un tetto più alto del loro. Fuori dai parametri europei. Più pubblicità è permessa alle televisioni, meno pubblicità è disponibile per i giornali. Per questo gli editori della carta stampata pretendono di essere finanziati dallo Stato. O un tetto più alto o i finanziamenti pubblici.
Il lettore del giornale è assente da questo ragionamento. Il mercato, quello vero, quello dell’informazione, non è neppure preso in considerazione. I soldi devono arrivare dai contribuenti o dai grandi gruppi economici. Sono infatti la Fiat, la Telecom, l’ENI, Intesa San Paolo, eccetera a riempire di paginate a pagamento i quotidiani e a influenzare la penna dei giornalisti economici. Chi si metterebbe contro chi lo tiene in vita?
Quanti hanno criticato la gestione del tronchetto dell’infelicità quando era presidente di Telecom? Chi ha detto la verità sul valore delle azioni Telecom comprate a 2,9 euro lo scorso anno dalle banche quando si sapeva che il valore reale era di 1,5 euro (come scrissi sul blog)? A proposito di chi sono le banche? Di chi sono i soldi con cui hanno liquidato il tronchetto? Non saranno per caso dei correntisti e degli investitori? Chi ha fatto l’analisi finanziaria/giudiziaria di Cesare Geronzi in questi anni, il presidente del consiglio di sorveglianza (SORVEGLIANZA?) di Mediobanca rinviato ieri a giudizio per estorsione nel filone Eurolat del processo Parmalat?
Gli editori e i giornalisti di pubblicità ne vorrebbero di più, non per i lettori, ma per il bene dell’informazione. I giornali senza la pubblicità e senza la carità dello Stato chiudono? E chiudano. Giornale c’è se lettore compra. Altrimenti non può informare. Può fare la velina delle grandi aziende o l’ufficio stampa dei partiti. Legittimo, ma perché dobbiamo pagarlo noi attraverso le nostre tasse? E, soprattutto, perché dovremmo comprarlo?


tratto da: www.beppegrillo.it

Lettera aperta ad Antonio Manganelli

Giovanni Falcone:
"il vigliacco muore più volte al giorno,
il coraggioso una volta sola"

"Gentile dottor Antonio Manganelli, il termine con cui mi rivolgo a lei, gentile, non è casuale, è come vorrei che fosse la Polizia di Stato: gentile verso il popolo italiano che deve proteggere. Vede, ho una strana sensazione, che la Polizia di Stato stia assumendo agli occhi dell’opinione pubblica un ruolo che, sono sicuro, non vuole avere e non deve avere. Quello di protettrice degli interessi dei partiti, delle loro malefatte, dei loro numerosi pregiudicati e prescritti.
Questa sensazione la leggo negli occhi delle ragazzine prese a manganellate a Bologna durante la manifestazione di dissenso nei confronti di Giuliano Ferrara. La loro unica colpa è stata di avere contestato con un lancio di pomodori un signore che vuole cancellare un referendum e che dal suo comodo studio televisivo sponsorizza ogni guerra, purché americana. Quando è possibile per i nostri ragazzi dissentire, anche urlando, se non in piazza? L’informazione che ricevono ogni giorno dai giornali e dalle televisioni è pilotata, strumento dei gruppi di potere per mantenere il potere. Questo i giovani lo sanno. Per loro però ci sono, troppo spesso, le cariche, i pestaggi. E, invece, per i politici e i loro giornalisti stipendiati, la protezione dei suoi uomini, la scorta e le macchine blu. In Piazza Maggiore c’erano famiglie con bambini piccoli, non pericolosi terroristi.
Questa sensazione l’ho letta negli occhi dei vecchi picchiati dalla Polizia a Savignano Irpino. Pensionati straniti, confusi, increduli, di certo mai colpiti prima da ragazzi in divisa. Quei vecchi protestavano per la distruzione della loro terra, che è anche la sua, dottor Manganelli. Non capivano perché Bassolino, corresponsabile dello scempio, fosse ancora Governatore della Campania, come del resto non lo capisce, né lo accetta, nessun italiano. Non capivano le botte, le manganellate, il sangue.
Questa sensazione l’ho vista negli occhi, quando li ho incontrati, del padre e della madre di Federico Aldrovandi, un ragazzino picchiato a morte da una pattuglia stradale. L’ho sentita nelle dichiarazioni delle persone torturate a Bolzaneto e nella “macelleria messicana” della scuola Diaz.
Lei potrà obiettare che si tratta di episodi, di poche mele marce e, con tutta probabilità, ha ragione. Nel calendario dei Santi Laici, l’elenco dei caduti per un’Italia onesta che pubblico ogni anno sul blog, la Polizia di Stato è al primo posto. Centinaia di poliziotti si sono fatti uccidere per affermare la giustizia in Italia.
Lo scorso otto settembre ero a Bologna per il V Day. In piazza Maggiore e nelle vie laterali c’erano 150.000 persone. Nessun casco, nessuno scudo, nessun uomo in divisa di fronte al palco. Nessun incidente né prima, né dopo, né durante una manifestazione durata dieci ore. C’era però molta rabbia nei confronti di una classe politica senza pudore, verso i condannati in via definitiva che siedono in Parlamento. Gli stessi che i suoi uomini in passato hanno arrestato. E verso i prescritti che, grazie alle leggi ad personam, i suoi uomini, purtroppo, non hanno potuto arrestare. In gran parte i medesimi, condannati e prescritti, che dopo le elezioni saranno ancora senatori e deputati. Lei lo sa, si sono già auto eletti grazie all’eliminazione del voto di preferenza. Per merito della cancellazione di una legge elettorale votata dalla maggioranza degli italiani. Gli elettori, se potessero scegliere, non li voterebbero mai. La politica non può trasformarsi in un problema di ordine pubblico. La Polizia di Stato non deve diventare il braccio armato di chi ha distrutto il Paese per evitare il confronto con i cittadini. Non se lo merita la Polizia e neppure gli italiani. Spero in una sua risposta che pubblicherò sul blog. I miei saluti.” Beppe Grillo
Ps: Guardate il video dell'imprenditore calabrese Pino Masciari, testimone di Giustizia, che ha lasciato la località protetta senza scorta per recarsi in Calabria come forma di protesta:

Travaglio parla di Montanelli, Berlusconi e Craxi

tratto da: www.beppegrillo.it

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