venerdì 30 maggio 2008

MONNEZZOPOLI

Chiaiano, professor Marfella

La Procura di Napoli ha ordinato l’arresto di 25 persone, funzionari pubblici e impiegati di aziende con relazioni con il Commissariato per l’emergenza dei rifiuti (Cdr). Il primo giorno la notizia era il titolo di copertina, poche ore dopo è diventata cronaca nelle pagine interne (Corriere) o motivo di fastidio, titolo di Repubblica: “Rifiuti, la magistratura ha creato problemi”. I giornali di Veltrusconi sono allineati nella difesa di Monnezzopoli. Sono stati arrestati i capi impianti Cdr di Napoli, Benevento, Caserta, Avellino, Salerno. Il tecnico del Cdr e responsabile unico per il procedimento dell’inceneritore di Acerra. Gli amministratori delegati delle società Fibe del gruppo Impregilo, e Ecolog delle Ferrovie dello Stato. Marta Di Gennaro, braccio destro di Bertolaso.
La presenza assidua dello psiconano a Napoli desta qualche sospetto. Il suo decreto con la creazione della Superprocura è un’ingiustizia a orologeria, sua antica specializzazione. 75 sostituti e procuratori aggiunti hanno denunciato la incostituzionalità del decreto. La prevista competenza di Napoli su tutta la Campania significa la paralisi delle indagini, in quanto tutti gli uffici giudiziari della Campania “dovranno interloquire con un unico ufficio di Procura, con il rischio che minore efficacia e tempestività abbia l’azione di coordinamento del lavoro della polizia giudiziaria da parte del pm”. I procedimenti in corso saranno affidati alla Procura di Napoli con effetto retroattivo. Scippo delle inchieste in corso a chi le ha avviate e caos per i passaggi di consegna dei documenti processuali.
Bertolaso è amareggiato, parla della spazzatura come di un perduto amore: “L’intervento a Chiaiano era stato bello”, “L’intervento della magistratura ha creato problemi non solo personali, ma anche con le comunità locali”.L’inchiesta che ha portato all’arresto dei 25 è partita a gennaio 2008, sempre tardi, ma senza nessuna relazione con il decreto dello psiconano.Ai 25 vanno aggiunti i 28 rinviati a giudizio per reati come truffa e frode in pubbliche forniture legati al ciclo dei rifiuti. Tra questi l’ex amministratore delegato dell’Impregilo, l’ex amministratore delegato della Fibe e la statua di sale Bassolino. Il processo inizia a luglio. Il blog lo seguirà con interesse.
25+28 fa 53, il “vecchio” della Smorfia napoletana. La cosa mi preoccupa, sono un po’ superstizioso, anche perché il numero 71, gli anni di un vecchio a caso, corrispondono nella Smorfia a “uomo di merda”.
Monnezzopoli sta arrivando.


RECUPERO DEI RIFIUTI AL 99%

fonte: www.beppegrillo.it

NUCLEARE, NO GRAZIE


Il comitato di affari PDL e PD-meno-elle ha deciso che il nucleare si deve fare. Il futuro economico, energetico, industriale dell’Italia è legato al nucleare. I media si sono subito allineati, sanno che l’opinione pubblica è contraria. Nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, attraverso dati, pubblicazioni scientifiche, testimonianze, video, interviste dimostrerò il contrario. Non è difficile.
Nucleare? No grazie.
Nel 1987 venti milioni di italiani hanno votato un referendum contro il nucleare. Scajola e la Marcegaglia contano più della volontà degli italiani? Chi li autorizza a prendere decisioni a nome del popolo italiano?
Si vuole il nucleare? Si tenga un nuovo referendum. Se gli italiani voteranno a favore, allora si potrà fare. Altrimenti no. Non si possono costruire centrali nucleari ignorando il risultato di un referendum popolare.
Scajola vuol fare lo sconto sulla bolletta a chi acconsentirà alle centrali nucleari vicino a casa. Dia lui l’esempio con una discarica di scorie nucleari nel suo giardino. La bolletta gliela pago io.
Ci sono molti comuni denuclearizzati in Italia, comuni sovversivi, sobillatori, pericolosi organizzatori di energie alternative. Ma non sono ancora abbastanza. Chiedo ai sindaci di esporre il cartello: “Comune denuclearizzato” sotto il nome del loro paese. E’ il miglior benvenuto per chi lo visita.


CHERNOBYL

giovedì 29 maggio 2008

IL PARLAMENTO LAVORA NELL'INTERESSE DI SILVIO



Il Parlamento è impegnato ad occuparsi delle Aziende di Berlusconi,
invece dei problemi del Paese... e siamo solo all'inizio...





Di Pietro: Berlusconi usa ancora le leggi per fare i propri interessi.

Via libera al decreto «salva infrazioni»


ROMA - L'aula di Montecitorio ha dato il via libera al decreto legge sugli obblighi comunitari. I sì sono stati 282, i no 250 e si sono registrati anche quattro astenuti. Il testo passa adesso all'esame del Senato. Il dl scade l'8 giugno.

LE POLEMICHE SU RETE4 -Un testo che aveva assunto grande valenza politica soprattutto per la presenza di norme che avrebbero di fatto sanato la situazione di Rete 4 che trasmette a scapito di Europa 7, a cui era invece stata assegnata la concessione. I gruppi di opposizione - Pd, Idv e Udc - hanno rivendicato il merito di essersi opposti a quello che avevano definito un provvedimento «ad personam», ottenendo che le norme contestate fossero stralciate dal testo.

L'AFFONDO DI DI PIETRO - Toni particolarmente duri, in particolare, dal leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, che ha richiamato l'attenzione sul conflitto di interessi del premier Silvio Berlusconi, che di Mediaset è il fondatore: «Il presidente del Consiglio - ha detto Di Pietro - utilizza i provvedimenti legislativi per far passare norme che interessano a lui in prima persona. Anche in questa legislatura si è presentato con una carta d'identità ben chiara: tutelare le sue reti e il suo patrimonio». «Fino a quando questo conflitto non si risolve - ha concluso l'ex pm - noi di Italia dei valori non potremo mai sederci al tavolo del dialogo». Di Pietro aveva deciso di rivolgersi in prima persona al Cavaliere, che pure non era presente in aula: «Le dico che ’nun se po’ fa’ - ha detto richiamando la battuta rivolta da Berlusconi a Veltroni nel discorso di insediamento del governo -. Non si puo’ fare che lei utilizzi le istituzioni e il Parlamento per piegare le leggi a suo vantaggio. Lo ha fatto nella scorsa legislatura con le leggi sulla giustizia, che le hanno permesso di svincolare nei processi a suo carico. Lo ha rifatto questa volta con una norma che salva comunque la sua Rete4 e ha introdotto un pedaggio selvaggio nel settore autostradale».

IL PD ATTACCA MA NON RINUNCIA AL DIALOGO - Su Rete4 e sull'approvazione «per legge» delle convenzioni tra Anas e Autostrade il Pd ha fatto ostruzionismo: ma il suo atteggiamento alla ricerca di un dialogo con il governo e la maggioranza «non cambia». È comunque incentrata sulla prospettiva di un dialogo la dichiarazione di voto, nell'Aula della Camera, sul decreto legge sugli obblighi comunitari di Antonello Soro. Il capogruppo del Pd, che parla al fianco di Walter Veltroni, bolla come «aberrante e orribile» l'emendamento sulle autostrade entrato a far parte del decreto; e sulle norme su Rete 4 registra «evidenti segni di una stagione che nessuno di noi sperava di rivivere ». «Ma noi - ribadisce - non oscilleremo, come vorrebbero molti interessati censori, tra rissa e pasticci consociativi. Sapremo coniugare - spiega - opposizione rigorosa sui contenuti dell'azione di governo e ricerca costante di dialogo, per concorrere a una nuova stagione della politica italiana, per modernizzare la nostra democrazia».


fonte: www.corriere.it



Pinocchio: "i provvedimenti a favore di Rete 4 sono nell'interesse del paese"




martedì 27 maggio 2008

25 ARRESTI: EMERGENZA RIFIUTI A NAPOLI



Chiaiano, tolti i presidi:
via alla perizia dei tecnici
Rifiuti, 25 arresti per presunte irregolarità
Ai domiciliari anche la ex vice di Bertolaso
Avviso di garanzia al prefetto di Napoli Pansa.
Arrestati il dirigente Greco
e un maresciallo dei carabinieri

NAPOLI - L'inchiesta sulla gestione dell'emergenza rifiuti si allarga e coinvolge personaggi di spicco in Campania. Come il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, che ha ricevuto un avviso di garanzia per presunte irregolarità. Pansa è stato commissario per l'emergenza rifiuti per sei mesi, dall'estate scorsa fino a dicembre. Gli viene contestato il reato di falso in atto pubblico relativamente a un documento da lui firmato con allegato un elenco di prestazioni che impegnavano la Fibe - la società del gruppo Impregilo che ha gestito lo smaltimento in Campania fino al 2005 e poi affidataria del servizio in attesa di una gara europea e che è ora sotto inchiesta insieme al presidente Bassolino - a una serie di lavori per il termovalorizzatore di Acerra e per interventi di ristrutturazione nei sette impianti di combustibile da rifiuti della Campania. L'atto è datato 18 dicembre e la scadenza del mandato del prefetto era il 31 dicembre 2007.


25 ARRESTI - Nell'ambito della stessa indagine, sono stati notificati 25 ordini di custodia cautelare ai domiciliari ad altrettanti dipendenti e funzionari del Commissariato per i rifiuti da parte dei carabinieri del Noe (Nucleo tutela ambiente). Tra i destinatari 'eccellenti' Marta Di Gennaro (scheda - chi è Marta Di Gennaro), responsabile del settore sanitario del Dipartimento della Protezione civile e già vice di Guido Bertolaso quando l'attuale sottosegretario era commissario ai rifiuti. Il funzionario della Protezione civile faceva parte della squadra di tecnici che hanno lavorato sia sotto il commissario Alessandro Pansa sia con Gianni De Gennaro. Altro nome eccellente è quello di Michele Greco, dirigente della Regione Campania e prima alla Protezione civile e consulente di più commissari per l'emergenza rifiuti.

GLI ALTRI - Tra gli arrestati anche i vertici delle società Fibe e Ecolog (titolare dei treni con cui fino al 2007 sono stati trasferiti i rifiuti campani in Germania). In particolare le ordinanze hanno raggiunto Massimo Malvagna, amministratore delegato della Fibe spa, Roberto Cetera, 51 anni, ad di Ecolog, e il direttore tecnico della stessa società Lorenzo Miracle. L'indagine riguarderebbe proprio i treni spediti in Germania e in particolare i codici con cui venivano contrassegnate le ecoballe. Domiciliari anche per un maresciallo dei carabinieri di Potenza distaccato presso la Protezione civile, Rocco De Frenza, accusato di aver ostacolato «seguendo precisi input di funzionari pubblici» sia l'attività di indagine dei carabinieri disposta dalla Procura, sia l'attività di controllo su alcune discariche effettuata dai suoi stessi colleghi. A Firenze è finito in manette l'ingegnere Giuseppe Sorace, direttore di Fiorentiambiente negli anni '90 e ora tecnico del commissariato ai rifiuti. Le ordinanze riguardano anche i responsabili di sei impianti di combustibile da rifiuti della Campania, in pratica tutti quelli in funzione dato che il settimo, quello di Tufino, è sotto sequestro da tempo. Si tratta di Andrea Orazio Monaco, responsabile del cdr di Caivano; Elpidio Angelino (Giugliano); Domenico Ruggiero (Battipaglia); Pasquale Moschella (Santa Maria Capua Vetere); Silvio Astronomo (Casalduni); e Alessandro Di Giacomo (Pianodardine). Arrestato infine Lionello Serba, dipendente dell'Apat. Per tutti le accuse sono a vario titolo di traffico illecito di rifiuti, falso ideologico e truffa ai danni dello Stato. A 24 degli arrestati, tutti tranne la funzionaria della Provincia di Caserta Giuseppina Marra, è contestato anche il reato di associazione per delinquere. «Teniamo a precisare che queste persone coinvolte sono funzionari che appartengono al vecchio commissariato e che non sono più nella struttura - ha sottolineato il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore -. Un segno che la popolazione deve avere fiducia non solo nella magistratura, che oggi ha anche competenza regionale e quindi maggiore controllo delle attività, ma anche nelle istituzioni».

L'INCHIESTA - C'è il trattamento dei rifiuti e un meccanismo definito dalla Procura di Napoli «fraudolento» per smaltire in discarica balle private della plastica che le teneva insieme o in Germania con treni della Ecolog (poi divenuta Fs Cargo), al centro dell'inchiesta denominata 'Rompiballe'. Una nota della Procura partenopea chiarisce che l'inchiesta riguarda la gestione dello smaltimento da parte del Commissariato di governo e delle società del gruppo Impregilo Fibe, Fibe Campania, Fisia, Fisia Italimpianti «all'indomani della risoluzione dei contratti di appalto ad opera del decreto legge 245 del 2005». Titolari dell'inchiesta sono i pm Paolo Sirleo e Giuseppe Noviello, gli stessi che condussero l’inchiesta sull’attività del Commissariato per i rifiuti che ha portato al rinvio a giudizio di personaggi eccellenti tra cui i vertici della società Impregilo e il presidente della Campania Antonio Bassolino, commissario dell’emergenza rifiuti per alcuni anni. Il processo si celebrerà il 2 luglio.

«COLOSSALE INQUINAMENTO» - I due pm parlano per questa nuova inchiesta di una «colossale opera di inquinamento del territorio, posta in essere anche grazie a connivenze presenti ai più alti livelli e perseguita confidando nella possibilità di nascondere, proprio sotto le tonnellate di quei rifiuti che si dovrebbero smaltire correttamente, la pessima gestione degli stessi. Le vicende dimostrano la persistenza di un modello di gestione piegato esclusivamente a interessi economici e quindi incline, anzi aduso a violare qualsiasi interesse collettivo, compresi quelli della salute e dell'ambiente». È stato accertato, per esempio, che nelle discariche di Villaricca (Napoli) e di Lo Uttaro (Caserta) sono stati smaltiti rifiuti diversi da quelli per i quali gli impianti erano stati progettati e autorizzati.

IL PREFETTO PANSA - «Sono convinto che gli sviluppi dell'inchiesta chiariranno la correttezza del mio comportamento - ha detto all'Ansa il prefetto Pansa -. Mi è stato notificato dalla Procura della Repubblica di Napoli un avviso di garanzia quale persona sottoposta a indagini per concorso in falso in atto pubblico, relativamente a un provvedimento da me emesso il 18 dicembre 2007 nella qualità di commissario di governo delegato per l'emergenza rifiuti in Campania. Attendo del tutto sereno l'esito degli accertamenti ed esprimo la fiducia massima nei confronti della magistratura».

BLOCCHI STRADALI - Intanto a Chiaiano non si vede più nessun manifestante. Nella notte è stata rimossa la prima barricata dei cassonetti, mentre restano sulla strada tronchi d'albero tagliati, masserizie e vecchie carcasse d'auto. I vigili del fuoco hanno raggiunto la zona per rimuoverli. Le trivelle e i tecnici dell'Arpac (Agenzia regionale protezione ambientale Campania) sono entrati nell'area della cava, dove sarà allestita la discarica da 700mila tonnellate, per iniziare i rilievi tecnici. Secondo il sottosegretario all’emergenza rifiuti Bertolaso, le verifiche di carotaggio dovrebbero durare circa 20 giorni (scheda - cos'è il carotaggio): solo al termine di queste si potrà dare il via libera al trasporto dei rifiuti nelle cave di tufo che attualmente ospitano un poligono di tiro.

LA TREGUA - È iniziata così la prima giornata di tregua. La linea della fermezza, per il momento, ha vinto. Il premier Silvio Berlusconi aveva ribadito: ascoltare quello che hanno da dire le comunità locali, cittadini e sindaci è bene accetto, ma nessun cedimento. E così ha fatto Bertolaso (che fa sapere che entro l'anno ogni provincia campana avrà la sua discarica) che ha incontrato i rappresentanti dei Comuni.

L'APPELLO - Oltre all’appello del sottosegretario, che aveva chiesto partecipazione ai cittadini, nel corso della notte si è aggiunto quello del sindaco di Marano, Salvatore Perrotta. Il primo cittadino del Comune ai confini di Chiaiano, aveva preso parte in tarda serata a un vertice con il prefetto di Napoli, Pansa. Alla fine del lungo colloquio era stato deciso di fare entrare i tecnici nella cava per permettere le verifiche. Il sindaco si era appellato ai manifestanti per far sì che venissero tolti i blocchi e permettere l’arrivo delle ruspe. Perrotta aveva anche assicurato che le Forze dell’ordine avrebbero unicamente vigilato le operazioni senza prendere possesso dei luoghi.

OLTRE 50 ROGHI NELLA NOTTE - Nella notte però ci sono stati altri roghi tra Napoli e provincia. Dopo una lieve diminuzione, nei giorni scorsi, del numero dei cumuli in fiamme, tra lunedì e martedì i vigili del fuoco ne hanno spenti oltre cinquanta. Si tratta spesso di «mini discariche», difficili da spegnere: in alcuni casi coprono intere strade, in altri arrivano a oltre tre metri di altezza. Gli interventi si sono concentrati alla periferia di Napoli, nella zona di Ponticelli e Agnano, e nei comuni di Casoria, Sant'Antimo, Afragola, Casalnuovo. Intanto proseguono i trasferimenti via mare dei rifiuti in Sardegna. Martedì mattina circa 60 camion carichi di spazzatura sono in fila nel porto di Napoli, in attesa dell'imbarco sulla nave traghetto.



L'ALTRO MODELLO

Rifiuti. Ultimatum agli inceneritori

Repubblica titola: "Rifiuti. Ultimatum ai ribelli". Propone un indovinato accostamento con un mitragliere in Afghanistan, di certo casuale. Repubblica dovrebbe invece titolare: "Rifiuti. Ultimatum agli inceneritori", con una foto non casuale dell'Impregilo. Sarebbe un atto di coerenza. Jacopo Fo cita un articolo dell'ultimo Venerdì di Repubblica: ben 435 ricerche scientifiche provano un forte aumento di tumori e nascite malformi in prossimità degli inceneritori.
"Mi diverto.
E’ ormai chiaro che dentro i giornali italiani si combatte una battaglia durissima tra i direttori e un pugno di giornalisti che si rifiutano di tacere sempre e comunque.
Così abbiamo delle piccole soddisfazioni: alcune notizie bomba finalmente vengono pubblicate. Non le vedete in prima pagina, non hanno titoli a 9 colonne, non sono correlate da interviste e commenti. Però le notizie escono.
Ad esempio vengono pubblicate sul numero 1052 del Venerdì di Repubblica (16 maggio) a pagina 90 (coincidenza o magia alchemica il fatto che la paura nella Smorfia napoletana corrisponde al numero novanta?).
Ecco l’articoletto, secco secco. Un grande pezzo di sintesi giornalistica, probabilmente contrattato parola per parola in riunioni infuocate dei caporedattori, oppure sfuggito per errore alla penna rossa dei censori… Questo articolo credo che alla fine sia uscito perchè protetto dalla Divina Provvidenza in persona, è comunque stato stampato, nero su bianco, e ci dice che 435 (QUATTROCENTO TRENTACINQUE) ricerche scientifiche internazionali provano un aumento di tumori e nascite malformi spaventoso in prossimità dei termovalorizzatori.
Senza commento. Senza due righe di scuse verso il povero Beppe Grillo accusato con ogni tipo di cattiveria dalle colonne dello stesso giornale per essersi permesso di dire esattamente la stessa cosa: gli inceneritori puoi anche chiamarli termovalorizzatori ma ti ammazzano comunque.
Una nota stilistica che permette di capire appieno il meccanismo perverso utilizzato dai media per rendere di scarso interesse notizie di importanza capitale.
Il titolo può essere un modo per indurre le persone a leggere un articolo oppure a non leggerlo.Se questo articolo fosse stato: “Aveva ragione Grillo gli inceneritori uccidono!” avrebbe destato grande curiosità. Allora lo hanno intitolato in modo tale da tagliargli le gambe: “Emissioni: Una ricerca francese sottolinea il rapporto diossina-cancro
QUANDO LA SALUTE SE NE VA IN FUMO (TOSSICO).
Capisci l’astuzia: non ti dice che le ricerche sono 435, come viene specificato poi nell’articolo. Non si pronuncia la parola proibita INCENERITORE. Si parla di EMISSIONI… Termine vago come la melma.
Questa tattica in effetti funziona. I lettori accorti dicono: “Però alla fine Repubblica le notizie le dà!” E continuano a comprarla. Mentre il 95 per cento dei lettori, un po’ meno attenti, non si accorge di quella notizia così imbarazzante.
Prova ne è che sono passati 5 giorni dall’uscita del Venerdì e se cerchi sul web: “diossina istituto statale di sorveglianza sanitaria francese”, non trovi niente a proposito di questa colossale notizia!
E non trovi niente neanche se digiti “diossina 435 ricerche PubMed”
Comunque giudica tu: ecco il testo integrale:“Nelle popolazioni che vivono in prossimità di impianti di incenerimento dei rifiuti è stato riscontrato un aumento dei casi di cancro dal 6 al 20 per cento.
Lo dice una ricerca, resa pubblica dall’istituto statale di sorveglianza sanitaria francese, l’ultima delle 435 ricerche consultabili presso la biblioteca scientifica internazionale PubMed che rilevano danni alla salute causati dai termovalorizzatori per le loro emissioni di diossina, prodotta dalla combustione della plastica insieme ad altri materiali. Questa molecola deve la sua micidiale azione ala capacità di concentrarsi negli organismi viventi e di penetrare nelle cellule. Qui va a “inceppare” uno dei principali meccanismi di controllo del Dna, scatenando le alterazioni dei geni che poi portano il cancro e le malformazioni neonatali.”
(Il pezzo non è firmato ma sta all’interno di una specie di box dentro un articolo di Arnaldo D’Amico.)
Spero ci si renda conto dell’importanza dell’ufficializzazione di una simile notizia: e ti invito quindi a farla girare e ripubblicarla sul tuo sito. Se riusciamo a far sapere a molti italiani come funziona questo giochetto dell’informazione ridimensionata (non censurata, non libera, omogenizzata) potremmo creare qualche altro problema ai signori dei giornali. Loro ormai lo sanno che chi legge i quotidiani poi va su internet…
FACCIAMOLI PIANGERE!
CITIAMOLI A MARTELLO OGNI VOLTA CHE PER SBAGLIO DICONO LA VERITA’.
Usare la forza dell’avversario per farlo cadere". Jacopo Fo

Biutiful Cauntri

lunedì 26 maggio 2008

Quando uno si informa, è molto più difficile prenderlo per il culo

Balle Spaziali




FURTO DI STATO

Report - Rai Tre. Puntata del 25 Maggio 2008:
FURTO DI STATO
Clicca sulla seguente immagine per vedere la puntata.
Buona Visione.

L'80 per cento della produzione mondiale di coltan, minerale rarissimo e indispensabile per lo sviluppo della tecnologia di computer, telefoni cellulari, apparati di missili e di satelliti, viene estratto in Congo. Questo minerale oggi è più prezioso dell'oro e dei diamanti.

Eppure il commercio del coltan, dai luoghi di produzione fino all'ingresso nelle dogane di tutto il mondo industrializzato, è completamente clandestino. In Congo però ci sono anche miniere di oro e diamanti, oltre alle enormi ricchezze fornite dalle foreste pluviali e dal petrolio. Poi c’è il più grande bacino d’acqua di tutta l’Africa.

Il Congo possiede le risorse più preziose di tutto il pianeta. Eppure è uno dei paesi più poveri della Terra. Centinaia di missioni umanitarie si occupano dei loro profughi, della loro sanità, della loro scuola, poiché in Congo, se non paghi, non hai diritto ad imparare a leggere e scrivere.

Perché un paese così ricco non è in grado di vivere decentemente? E' tutta colpa dell’avidità occidentale e delle multinazionali?

Forse non solo. Certamente non più, perché adesso a mettere il cappello sulla sedia è arrivata anche la Cina, a stipulare contratti più generosi rispetto a quelli dei belgi e dei francesi.

di Giorgio Fornoni


Rubbia: solare termodinamico e trasporti

domenica 25 maggio 2008

Chiaiano/Italia 2

Chiaiano/Italia 2

Una lettera da Chiaiano.

"Datemi voce e spazio perché sui giornali di domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la storia è un'altra. Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti, carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme. In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane. Cittadini tenaci ma civili - davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate - che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un incrocio.

Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava surreale: a guardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere in avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi, colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti. Così, nel vano tentativo di recuperali, c'era chi abbassava le mani e veniva trascinato a terra per i polsi.

La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpito soprattutto la violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra, graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani uomini mentre tante donne erano sull'asfalto, livide di paura e rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva - invece - contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel fotografare.Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti. Ma la gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 persone erano ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio. Perché si sappia quello che è accaduto. Lo stato di polizia e l'atmosfera violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei studenti durante le lezioni di storia".

Elisa Di Guida, docente di Storia e Filosofia - Napoli

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Paul Connett: "Dio ricicla, il Diavolo brucia"

Comunicato politico numero dodici

Delirio. Il ponte sullo stretto di Messina. Delirio. Le centrali nucleari. Delirio. L’esercito in Campania. Delirio. I nuovi inceneritori. Delirio. I condannati in Parlamento. Delirio. Il 95% dei reati impuniti grazie alle leggi ad personam. Delirio. Testa d’Asfalto presidente del Consiglio grazie alle concessioni televisive di Craxi. Delirio. La legge elettorale porcata. Delirio. Le elezioni politiche incostituzionali. Delirio. La volontà popolare ignorata con la cancellazione dei referendum sulla legge elettorale, sul finanziamento pubblico ai partiti e sul NO al nucleare. Delirio. L’Italia senza libera informazione, tra il Botswana e l’Iraq. Delirio. Campania, Calabria e Sicilia in mano alle mafie. Delirio. I roghi contro i campi Rom. Delirio. Bassolino e Iervolino non si dimettono. Delirio. Topo Gigio non li licenzia. Delirio. Ignorata la sentenza della Corte di Giustizia Europea contro la legge Gasparri. Delirio. Rete 4 ci costa 350.000 euro di multa ogni giorno dal primo gennaio 2006. Delirio. Amanti, segretarie, avvocati di fiducia, portavoce e tirapiedi sono senatori e deputati. Delirio. E’ assente solo il cavallo di Caligola. Delirio. L’allargamento delle basi americane in Italia. Delirio. Andreotti prescritto per mafia e senatore a vita. Delirio. I miliardi di euro della Comunità Europea scomparsi per magia in Campania. Delirio. La moratoria per gli ingressi dalla Romania applicata in quasi tutta Europa dal primo gennaio 2007, ma non in Italia. Delirio. 22.000 imprese italiane in Romania con i finanziamenti della Comunità Europea (le nostre tasse) e la disoccupazione in Italia. Delirio. Il prezzo del petrolio sale, le bollette e la benzina aumentano, ma ENEL e ENI fanno più utili. Delirio. Geronzi, plurinquisito, capo di Mediobanca. Delirio. Scaroni, condannato, capo dell’ENI. Delirio. Sei milioni di precari. Delirio. Lo sviluppo più basso e i costi dello Stato più alti d’Europa. Delirio. 350.000 firme per un Parlamento Pulito abbandonate nella cantina del Senato. Delirio. 1.636 miliardi di euro di debito pubblico e 70 miliardi di interesse ogni anno, pari a tre finanziarie. Delirio. Emma Marcegaglia esperta di energia nucleare e Rubbia in Spagna. Delirio.
Il Paese è entrato in un nuovo stato: il delirio. “Uno stato di alterazione e confusione mentale, con agitazione motoria e allucinazioni, dovuto a accessi febbrili acuti e malattie mentali” (Il Nuovo Zingarelli).
L’Italia ha avuto la febbre per troppo tempo, adesso è seguito il delirio. Delirio vuol dire uscire dal solco. Noi abbiamo deragliato. La nave è in mano al cuoco di bordo e il capitano è profondamente addormentato sotto coperta. In democrazia il capitano è la volontà popolare.
Le fragoline di bosco vanno raccolte. Ripeto: le fragoline di bosco vanno raccolte.
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IL PRESIDENTE SPAZZINO

Annozero - Rai Due - La puntata è andata in onda
il 22 maggio 2008 alle 21.00.

Per vedere la puntata cliccare sulla seguente immagine.
"Il presidente spazzino” è il titolo della puntata di Annozero, in onda giovedì su Raidue alle 21.05.
Silvio Berlusconi riuscirà a risolvere l’emergenza rifiuti di Napoli? Riuscirà a dare più sicurezza agli italiani e più soldi in busta paga? Il vignettista del Corriere della sera, Emilio Giannelli, lo rappresenta con la bacchetta magica: ma Berlusconi sarà in grado di fare questa magia?
Ne hanno discusso in studio Antonio Di Pietro, dell’Italia dei valori, Alessandra Mussolini, del Popolo della libertà, il direttore di Panorama Maurizio Belpietro e il cantante Antonello Venditti; Monica Frassoni, europarlamentare dei Verdi, in collegamento da Bruxelles.
Sandro Ruotolo, Luca Bertazzoni e Giulia Bosetti hanno realizzato un reportage in cui si racconta il caos-Napoli.
Come di consueto l’opinione di Marco Travaglio, gli ospiti di Beatrice Borromeo e le vignette di Vauro.

FURTO DI STATO

In onda Domenica 25 Maggio ore 21.30 - REPORT - Rai Tre

L'80 per cento della produzione mondiale di coltan, minerale rarissimo e indispensabile per lo sviluppo della tecnologia di computer, telefoni cellulari, apparati di missili e di satelliti, viene estratto in Congo. Questo minerale oggi è più prezioso dell'oro e dei diamanti.

Eppure il commercio del coltan, dai luoghi di produzione fino all'ingresso nelle dogane di tutto il mondo industrializzato, è completamente clandestino. In Congo però ci sono anche miniere di oro e diamanti, oltre alle enormi ricchezze fornite dalle foreste pluviali e dal petrolio. Poi c’è il più grande bacino d’acqua di tutta l’Africa.

Il Congo possiede le risorse più preziose di tutto il pianeta. Eppure è uno dei paesi più poveri della Terra. Centinaia di missioni umanitarie si occupano dei loro profughi, della loro sanità, della loro scuola, poiché in Congo, se non paghi, non hai diritto ad imparare a leggere e scrivere.

Perché un paese così ricco non è in grado di vivere decentemente? E' tutta colpa dell’avidità occidentale e delle multinazionali?

Forse non solo. Certamente non più, perché adesso a mettere il cappello sulla sedia è arrivata anche la Cina, a stipulare contratti più generosi rispetto a quelli dei belgi e dei francesi.

di Giorgio Fornoni

venerdì 23 maggio 2008

Anche i bufali nel loro piccolo si incazzano

La Forza del Popolo





"I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei propri popoli." Thomas Jefferson


tratto da: www.beppegrillo.it

giovedì 22 maggio 2008

Occupazione americana, informazione Mentana




Mi scrive un giornalista sulla presenza militare americana in Italia e sulla disinformazione fatta dai media. Il sito del Pentagono riporta che sono presenti 89 installazioni americane. Quelle segrete non ci sono, ma quelle pubbliche sono sufficienti per definire l'Italia un Paese semi libero. A Ghedi Torre e a Aviano ci sono 90 (NOVANTA) testate nucleari pronte all'uso. Gli americani sono gente simpatica, ma dubito che gradirebbero a Miami, New York e a San Francisco bombe atomiche, sommergibili nucleari e basi militari made in Italy. Testa d'Asfalto metterà il segreto militare anche sul sito del Pentagono oltre che sui siti della spazzatura? Aspettiamo il prossimo esilarante Consiglio dei ministri
"Caro Beppe,
mi chiamo Carlo Gubitosa, sono scrittore e giornalista freelance. Ci siamo incontrati in passato durante la "Carovana della Pace" organizzata nel 2004 dai missionari comboniani. Oltre a realizzare varie iniziative per una informazione pulita. Collaboro da anni con l'associazione PeaceLink che fa volontariato dell'informazione sulle questioni dell'ecopacifismo. Quindi la questione delle strutture militari straniere presenti sul territorio italiano ci sta molto a cuore.A tale proposito, ti scrivo per segnalarti che il 6 maggio, durante la trasmissione Matrix, ti hanno fatto passare per un mentitore sul numero delle basi USA in Italia.
Ho fatto due conti, e dimostrato dati alla mano e con fonti del Pentagono che se tu hai sbagliato del 27% rispetto al dato ufficiale, Mentana ha sparato nell'etere numeri che distano del 92% dai dati ufficiali del Pentagono.
Mentana avrebbe potuto facilmente scoprire il giochetto delle installazioni e delle strutture che tecnicamente non sono definite "basi" e quindi per il Ministero non esistono, ma per gli italiani che se le trovano sotto casa esistono eccome.
Di seguito ti invio un mio articolo sulla vicenda. I contenuti sono verificabili da un documento del Pentagono.
Al suo interno, i dati sull'Italia sono alle pagine:- 128: Strutture dell'esercito (army)- 153: Strutture della marina (navy)- 178: Strutture dell'aviazione (air force)"Carlo Gubitosa, c.gubitosa@peacelink.it, www.peacelink.it, http://www.giornalismi.info/
Le bufale di Mentana smentite dal Pentagono
"Sui media italiani la "Caccia al Grillo" e' lo sport venatorio piu' in voga, ed e' cosi' che il 6 maggio scorso Mentana su Matrix si e' affrettato a smentire le dichiarazioni fatte dal comico genovese il 25 aprile sul numero delle basi militari USA in Italia. Grillo dice che sono 113, mentre Chiara Cazzaniga, sguinzagliata da Mentana per pizzicare il comico con le mani nella marmellata, rivela che le basi statunitensi sarebbero sette, riportando testualmente e senza ulteriori verifiche i dispacci del ministero della Difesa e consultando come esperto "super partes" il generale in congedo Giovanni Bernardi.
Molti giornalisti festeggiano: visto che anche lui racconta bufale come noi? Durante uno dei soliti convegni in cui i giornalisti se la cantano e se la suonano tra loro, Edmondo Rho di Panorama applaude ai colleghi di Matrix spiegando che "ci vuole qualche inchiesta, un po' di memoria, e non solo un Grillo parlante, per capire come si è trasformata la società italiana e quali problemi sono rimasti irrisolti".
E allora provo a farla io una di queste inchieste, e scopro che per verificare quanto sia limitata la sovranità italiana in tema di installazioni militari si può chiedere direttamente al Pentagono. A dirmelo è Francesco Iannuzzelli, un amico esperto di questioni relative al disarmo, a dimostrazione che anche nell'era delle tecnologie la vera forza di un giornalista è la sua agenda, la sua rete di contatti e la capacità di ascoltare.
Francesco mi spiega che "il Pentagono rilascia ogni anno l'elenco di tutte le basi militari nel mondo, dal quale è facile ricavare quali e quante sono in Italia". Il documento si chiama "Base Structure Report" e si trova sul sito del Dipartimento della Difesa USA - www.defenselink.mil - con la parola chiave "bsr". I dati dell'edizione 2007 di questo rapporto, aggiornati al 30 settembre 2006, rivelano che nel nostro paese sono presenti 12 strutture militari USA per l'esercito, 21 per la marina e 16 per l'aviazione, per un totale di 49 installazioni, piu' altri 40 definiti come "insediamenti minori". Totale: 89 installazioni, alle quali vanno aggiunte le strutture NATO ed eventuali strutture non menzionate nei rapporti ufficiali.
Queste informazioni, confrontate con i numeri forniti da Matrix e Grillo, ci danno uno scostamento rispetto ai dati del Pentagono che raggiunge il 92% per i numeri sparati nell'etere da Chicco Mentana su imbeccata del ministero, e si ferma al 27% per i dati forniti dal comico Grillo.
Chi fa informazione con l'elmetto ha poco da festeggiare per le pagliuzze dei giullari, quando e' accecato dalla sua trave di giornalista fazioso o quanto meno poco professionale nel verificare cio' che manda in onda. A me è bastato spedire un'email per raggiungere le fonti dirette, possibile che a Mediaset non ci fosse nessuno capace di fare altrettanto?
Ancora una volta, la fonte migliore di informazioni di cui dispongo si rivela la mia testa capace di ragionamento insieme alla mia casella di posta elettronica e qualunque altro strumento mi permetta di entrare in relazione con altri."


Sicurezza, Rom e Conflitto d'interessi

martedì 20 maggio 2008

Una lettera di Umberto Veronesi

Dott.ssa Gentilini - "Gli inceneritori sono un pacco!"



Umberto Veronesi mi ha scritto una lettera di cui lo ringrazio e che allego.
Veronesi si dice “amareggiato per gli attacchi continui che rivolgi a me e alla mia attività”, ma le mie critiche non si sono riferite alla sua attività di oncologo e all'Istituto Europeo di Oncologia. E sono convinto della bontà di alcune delle sue iniziative, citate nella lettera, come quelle sull’amianto, sul benzene e sul fumo.
Su questo non ho nulla da obiettare e, proprio per la storia di Umberto Veronesi e la competenza sulle cause dei tumori, sono stupito per la sua posizione sugli inceneritori.
Veronesi ha dichiarato che non hanno alcun effetto sulla salute. Li chiama termovalorizzatori. Veronesi afferma che “esistono molte ricerche che ne provano la non pericolosità” e che “la mia posizione risale ai tempi in cui ero ministro della Sanità… nelle discussioni con gli esperti circa il problema dei rifiuti essi mi informarono che i termovalorizzatori di ultima generazione sono una necessità per il Paese e i rischi per il Paese sono trascurabili”.
Veronesi mi invita a “sospendere gli insulti e a ripristinare un clima di dibattito civile”.
Accolgo con entusiasmo la sua proposta.
Lo invito a una pubblica discussione trasmessa in Rete in diretta streaming. Decida lui il luogo, io mi occuperò delle riprese e della registrazione dell'evento.
Convochi gli esperti “che lo hanno informato” (chi sono?), porti le sue “molte ricerche”. Io verrò con i miei consulenti e citerò le mie fonti.
I cittadini potranno così formarsi una loro opinione e decidere con la loro testa se gli inceneritori sono una fabbrica di morte o produttori di aerosol.
Aspetto, con fiducia, una risposta positiva da Umberto Veronesi.



"Travaglio infame" disse Mimun via sms a Funari il 23.03.07

lunedì 19 maggio 2008

DISOCCUPATI DEL LUSSO

Report - Rai Tre. Puntata del 18 Maggio 2008:
I DISOCCUPATI DEL LUSSO
Clicca sulla seguente immagine per vedere la puntata.
Buona Visione.

Quello che l'inchiesta "Schiavi del lusso" aveva mostrato lo scorso dicembre era soltanto la punta dell'iceberg. Per usare un termine in uso nel fashion system era una precollezione, un anticipo della collezione in arrivo sulle passerelle.
I cinesi di Prato che assemblano borse griffate a pochi euro, in nero e spesso arruolando manodopera clandestina, non è l'unica anomalia del sistema, ma soltanto la più evidente. Come mostrerà l'inchiesta di Sabrina Giannini, le imprese cinesi che operano per conto delle grandi marche italiane, francesi e inglesi, si sono perfettamente integrate in tutti i distretti produttivi. Ovvero dove servono. Annientando sotto i colpi della concorrenza sleale gli imprenditori italiani. Nel distretto delle scarpe di lusso che si trova nella Riviera del Brenta il ricorso ai cinesi ha costretto al fallimento centinaia di tomaifici, nella totale indifferenza di chi trae beneficio dai prezzi stracciati.
Rinomate nel mondo, le scarpe "Made in Italy" sono spesso cucite dai cinesi in Italia oppure dai cinesi in Cina. Purché non si sappia. Approfittano dell'ambiguità di una normativa europea che i grandi gruppi hanno tutto l'interesse affinché resti tale.
A volte fanno perfino ricorso a pratiche che violano i codici doganali e del consumo. In Cina (a cui l'inchiesta dedica un capitolo) la manodopera per montare una scarpa costa dieci volte meno rispetto a quella italiana. L'inchiesta intende stimolare una riflessione sull'urgenza di una normativa chiara che tuteli il vero Made in Italy, prima che sia troppo tardi.

di Sabrina Giannini



Travaglio: «Su Schifani sono stato anche troppo buono»

ALTERNATIVE

Report - Rai Tre. Puntata del 11 Maggio 2008:
ALTERNATIVE

Clicca sulla seguente immagine per vedere la puntata.
Buona Visione.


"WI-FI: SEGNALE D'ALLARME"
di Paul Kenyon
Ambiente, qualità della vita e salute sono gli argomenti della puntata di Report che trasmetterà tre inchieste internazionali.
Le comunicazioni senza fili ci danno la libertà di utilizzare un computer come usiamo un telefono cellulare. I governi e le compagnie telefoniche hanno deciso di puntare sul Wireless e stanno installando ripetitori e centraline ovunque, anche nelle scuole. WI-FI, un'inchiesta di BBC Panorama, investiga sulle accuse di alcuni scienziati secondo i quali lo smog elettromagnetico potrebbe provocare, a lungo termine, danni alla salute.

"AROMI NATURALI: UN INTRUSO NEL PIATTO"
di Veronique Preault, di Emanuelle Charles
AROMI NATURALI è un' inchiesta di Capapresse su un prodotto poco conosciuto ma che è dappertutto: nei dolci, nei piatti pronti, persino negli affettati come nelle salsicce affumicate però senza fumo. Un terzo dei prodotti venduti in Europa contiene aromi naturali che però cominciano a creare allergie tra i più piccoli. Soprattutto influiscono sul nostro gusto creando dipendenza. In un test condotto in una scuola i bambini individuano nello sciroppo sintetico il vero gusto di fragola. Mentre nei laboratori stanno già inventando formaggi aromatizzati al mango o alla margherita.

"UNA VITA SENZA CHIMICA"
di Luc BazizinPer
"migliorare la qualità della vita", negli ultimi 60 anni l'industria chimica ha prodotto più di 100.000 nuove molecole. Molte sono tossiche e le troviamo nei cibi, negli abiti e nell'aria che respiriamo. UNA VITA SENZA CHIMICA è un'inchiesta di Envoyé Special che mostra che forse è possibile farne a meno, non della chimica ovviamente, ma delle sostanze tossiche. Dagli abiti confezionati in cotone biologico alle case costruite con la paglia e perfino con carta di giornale! Dal vino senza alcun additivo prodotto in Francia, alle scarpe da skater cinesi prodotte con soli elementi riciclati.

"BIOEDILIZIA MADE IN ITALY"
di Luca Chianca
Report ha effettuato anche un breve viaggio nella bioedilizia made in Italy.


SE LI CONOSCI, LI EVITI?

Annozero - Rai Due - La puntata è andata in onda
il 15 maggio 2008 alle 21.00.

Per vedere la puntata cliccare sulla seguente immagine.

Gli extracomunitari sono un costo, non una risorsa”, ha affermato Roberto Castelli. Ma gli immigrati nel nostro paese contribuiscono allo sviluppo dell’Italia? E’ vero che anche molti dei clandestini lavorano? “Se li conosci, li eviti?” è il titolo della puntata di Annozero andata in onda giovedì su Raidue alle 21.05. Il tema sicurezza, cavallo di battaglia in campagna elettorale, continua a dominare l’agenda della politica. Il governo annuncia un pacchetto di provvedimenti restrittivi. Ma gli immigrati sono una risorsa fondamentale per “l’azienda Italia” o sono un pericolo da cui guardarsi? Tolgono realmente lavoro agli italiani? E la paura e il disagio nei loro confronti è giustificata dai fatti? Stefano Bianchi e Dina Lauricella hanno realizzato un reportage in Emilia-Romagna, regione dove la Lega ha saputo intercettare la domanda di sicurezza dei cittadini. Ne hanno discusso in studio Roberto Castelli, della Lega nord, il giurista Stefano Rodotà, Flavio Tosi, sindaco di Verona, e Vincenzo De Luca, primo cittadino di Salerno. In collegamento dalla parrocchia di San Giuseppe a Genova, Beatrice Borromeo ha intervistato, tra gli altri, Omeya Seddik, leader delle banlieues parigine.

Come di consueto, l’opinione di Marco Travaglio e le vignette di Vauro.


Marco Travaglio a Che tempo che fa - 10 Maggio 2008 1/3


Marco Travaglio a Che tempo che fa - 10 Maggio 2008 2/3


Marco Travaglio a Che tempo che fa - 10 Maggio 2008 3/3

Democrazia a porte chiuse



Un mondo a parte. I nostri dipendenti si stanno isolando dal Paese. Il loro alibi è la governabilità. Non ne hanno mai abbastanza di governabilità. E’ come una droga. Il massimo della governabilità coincide con il minimo della democrazia. Il controllo dell’informazione corrisponde al regime.
Stanno spogliando la democrazia come un carciofo. Una foglia alla volta. Hanno eliminato la preferenza diretta. Hanno eliminato le differenze di programma: tra PD e PDL la differenza è la lettera elle. Hanno eliminato i piccoli partiti. Hanno eliminato l’opposizione. E stanno per eliminare il Parlamento.
Fini, neo presidente della Camera, ha richiamato all’ordine Kriptonite Di Pietro che ricordava i trascorsi giudiziari e il conflitto di interessi di Testa d’Asfalto. “Onorevole Di Pietro, lei sa bene che è abbastanza naturale che ci siano delle interruzioni, poi dipende anche da ciò che si dice”. Voce dal fascio fuggita.
Topo Gigio e Testa d’Asfalto si sono annusati. Si sono piaciuti. Si sono sposati. Le nozze sono state consumate ieri su un divano, in un amplesso politico lontano dagli occhi indiscreti del Paese. Dagli italiani che hanno votato il PD perché facesse opposizione in Parlamento e non inciuci.
Le decisioni sul nostro futuro si prendono a porte chiuse. In Parlamento non si discuterà più, si ratificherà la volontà di due persone in un salotto a prendere il tè. I deputati e i senatori non si opporranno. Sono stati eletti dalle segreterie di partito, non dai cittadini. Sono solo impiegati ben pagati legati ai padroni.
E’ la realizzazione della democrazia a porte chiuse. La nuova creazione politica del genio italico. Le emergenze per governare il Paese. I nomadi, i rifiuti, la sicurezza. Prima le creano e poi le usano per giustificare la loro presenza. Ma l’emergenza sono loro. Una emergenza democratica. Il cittadino non deve sapere, il Parlamento non deve parlare, le televisioni e giornali non devono informare. Aspettiamoci decisioni gravi per il bene, sempre per il bene, del Paese. Stanno preparando il terreno.


per approfondimenti clicca sull'immagine

Il segreto di Stato sull'energia

Rubbia e le Centrali Nucleari


I siti per il deposito delle scorie nucleari, nuovi impianti civili per produzione di energia, centrali nucleari, rigassificatori, inceneritori/termovalorizzatori potranno essere coperti da segreto di Stato. Lo prevede il decreto entrato in vigore il primo maggio, quindi del governo Prodi.
Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 16 aprile 2008, numero 90. Prevede che: "Nei luoghi coperti dal segreto di Stato le funzioni di controllo ordinariamente svolte dalle aziende sanitarie locali e dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sono svolte da autonomi uffici di controllo collocati a livello centrale dalle amministrazioni interessate che li costituiscono con proprio provvedimento"."
Le amministrazioni non sono tenute agli obblighi di comunicazione verso le aziende sanitarie locali e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco a cui hanno, comunque, facoltà di rivolgersi per ausilio o consultazione"."
Sono suscettibili di essere oggetto di segreto di Stato le informazioni, le notizie, i documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle materie di riferimento".
L'articolo 261 del Codice penale prevede per chi rivela un segreto di Stato una pena non inferiore ai cinque anni di reclusione.
Se un sindaco dovesse divulgare ai suoi cittadini l'esistenza di una discarica di scorie nucleari nel suo comune finirebbe in galera. Se un sindaco non informasse i cittadini tradirebbe il suo mandato nei loro confronti.
I nostri dipendenti ci trattano come dei sudditi. Se la nostra volontà non coincide con la loro cambiano le leggi, impongono il segreto di Stato sui rifiuti tossici, sulle centrali nucleari. Gli altri Paesi hanno il segreto sulla sicurezza nazionale, sulle basi militari. Noi abbiamo il segreto di Stato sulla spazzatura, su chi ci avvelena, sulle sue motivazioni, sui suoi interessi.
Le centrali nucleari non sono una soluzione per l'energia. I maggiori esperti mondiali sono d'accordo e attraverso il blog raccoglierò le loro testimonianze. Gli inceneritori non sono una soluzione per lo smaltimento dei rifiuti. I maggiori esperti mondiali sono d'accordo e attrraverso il blog raccoglierò le loro testimonianze.
Il cittadino ha il diritto di essere informato sulle scelte dei suoi dipendenti. Prodi ha firmato il decreto, Veltrusconi lo userà, ma i cittadini non rimarranno a guardare.
Libera informazione in libero Stato.



Guarda il video integrale della puntata
di Annozero andata in onda il 14 febbraio 2008 alle 21.00
in studio il leader dell’Udc Pierferdinando Casini. Insieme a lui il politologo Gianfranco Pasquino, l’architetto Massimiliano Fuksas, il giornalista Maurizio Belpietro e il premio Nobel Carlo Rubbia.

sabato 10 maggio 2008

BERGAMO: V2-DAY

Vday
STAMPA E DIFFONDI IL VOLANTINO DEL V2-DAY

"Il 25 aprile si terrà il V2 Day sulla libera informazione in un libero Stato. Il cittadino informato può decidere, il cittadino disinformato "crede" di decidere. Disinformare è il miglior modo per dare ordini. Si raccoglieranno le firme per tre referendum: l'abolizione dell'ordine dei giornalisti di Mussolini, presente solo in Italia, la cancellazione dei contributi pubblici all'editoria, che la rende dipendente dalla politica, e l'eliminazione del Testo Unico Gasparri sulla radiotelevisione, per un'informazione libera dal duopolio partiti-Mediaset." Beppe Grillo

V2day

I banchetti di maggio del V2-Day a Bergamo

Guarda anche i banchetti della provincia di Bergamo
o della regione Lombardia

Per tutto il mese di maggio puoi andare a firmare presso gli uffici del comune
e domenica 11 maggio: dalle ore 10 alle ore 18
in via XX Settembre in Bergamo citta'

http://beppegrillo.meetup.com/195

Referente: Matthew Avanzi - Cellulare: 3463190575

http://www.beppegrillo.it/v2day/mappa/

venerdì 9 maggio 2008

LA PEGGIO GIOVENTU'

Annozero - Rai Due - La puntata è andata in onda
il 08 maggio 2008 alle 21.00.
Per vedere la puntata cliccare sulla seguente immagine.
Morire a 28 anni senza motivo. Nicola Tommasoli è stato preso a calci e pugni da un gruppo di ventenni, poi finiti in manette.
L’aggressione di Verona ha innescato polemiche nel mondo politico e ha riaperto una riflessione su una generazione in cui i comportamenti violenti si mescolano con l’apatia e l’assenza di valori e punti di riferimento.
Nel corso della puntata è andato in onda un reportage sull’universo dei giovani realizzato da Giulia Bosetti, Monica Giandotti e Luca Rosini. Beatrice Borromeo ha presentato, in diretta dal liceo di "Maffei" di Verona frequentato da uno degli aggressori, i protagonisti della tragica vicenda di Nicola.
Ne hanno discusso in studio Assunta Almirante, il filosofo Umberto Galimberti e Titti De Simone, fondatrice di Arcilesbica.Come di consueto, apre la puntata l’opinione di Marco Travaglio.
Chiude Vauro con le sue vignette.

ALTERNATIVE

In onda Domenica 11 Maggio ore 21.30 - REPORT - Rai Tre

"WI-FI: SEGNALE D'ALLARME"
di Paul Kenyon
Ambiente, qualità della vita e salute sono gli argomenti della puntata di Report che trasmetterà tre inchieste internazionali.
Le comunicazioni senza fili ci danno la libertà di utilizzare un computer come usiamo un telefono cellulare. I governi e le compagnie telefoniche hanno deciso di puntare sul Wireless e stanno installando ripetitori e centraline ovunque, anche nelle scuole. WI-FI, un'inchiesta di BBC Panorama, investiga sulle accuse di alcuni scienziati secondo i quali lo smog elettromagnetico potrebbe provocare, a lungo termine, danni alla salute.

"AROMI NATURALI: UN INTRUSO NEL PIATTO"
di Veronique Preault, di Emanuelle Charles
AROMI NATURALI è un' inchiesta di Capapresse su un prodotto poco conosciuto ma che è dappertutto: nei dolci, nei piatti pronti, persino negli affettati come nelle salsicce affumicate però senza fumo. Un terzo dei prodotti venduti in Europa contiene aromi naturali che però cominciano a creare allergie tra i più piccoli. Soprattutto influiscono sul nostro gusto creando dipendenza. In un test condotto in una scuola i bambini individuano nello sciroppo sintetico il vero gusto di fragola. Mentre nei laboratori stanno già inventando formaggi aromatizzati al mango o alla margherita.

"UNA VITA SENZA CHIMICA"
di Luc BazizinPer
"migliorare la qualità della vita", negli ultimi 60 anni l'industria chimica ha prodotto più di 100.000 nuove molecole. Molte sono tossiche e le troviamo nei cibi, negli abiti e nell'aria che respiriamo. UNA VITA SENZA CHIMICA è un'inchiesta di Envoyé Special che mostra che forse è possibile farne a meno, non della chimica ovviamente, ma delle sostanze tossiche. Dagli abiti confezionati in cotone biologico alle case costruite con la paglia e perfino con carta di giornale! Dal vino senza alcun additivo prodotto in Francia, alle scarpe da skater cinesi prodotte con soli elementi riciclati.

"BIOEDILIZIA MADE IN ITALY"
di Luca Chianca
Report ha effettuato anche un breve viaggio nella bioedilizia made in Italy.

I RE DI ROMA

Report - Rai Tre. Puntata del 04 Maggio 2008:
I RE DI ROMA
Clicca sulla seguente immagine per vedere la puntata.
Buona Visione.

Lo scorso febbraio, il consiglio comunale di Roma ha approvato il nuovo piano regolatore. Le previsioni parlano di nuovi edifici per 70 milioni di metri cubi di cemento su un territorio di 11-15 mila ettari. Una nuova città, più grande di Napoli, che verrà costruita nelle campagne di Roma. Tutto questo nonostante la crescita demografica nella capitale sia vicino allo zero, esclusi i circa 200 mila nuovi residenti tra gli extracomunitari. Nel piano regolatore è stata prevista, dall'amministrazione comunale, la realizzazione di tante piccole città, denominate Centralità, tutto intorno all'attuale zona urbanizzata. Queste micro città verranno costruite su aree private che sono in possesso dei grandi costruttori: Toti, Scarpellini, Ligresti, Caltagirone, Santarelli, che chiedono già oggi di aumentare le cospicue previsioni cubatorie previste dal piano regolatore appena approvato. Lo strumento attraverso cui queste richieste possono realizzarsi è il cosiddetto "Accordo di Programma". Basta che un costruttore o un proprietario di un' area chieda all'Amministrazione di andare in deroga al piano regolatore, che questa procedura sostituisce alla decisione pubblica un tavolo di trattativa tra le parti. è grazie a questa tecnica che molte regole urbanistiche possono saltare.
L'inchiesta mostra come funzionano invece le cose in altre due capitali europee: Parigi e Madrid. A Parigi è stata costruita Bercy: una mini-città cresciuta in questi anni attorno al centro storico, paragonabile ad una delle ‘Centralità' che si vogliono costruire a Roma. Qui però il comune di Parigi, pur coinvolgendo la proprietà privata e i costruttori, mantiene il suo ruolo di perno della decisione urbanistica, in termini di localizzazione delle funzioni e di progettazione. A Madrid si mostra, in parallelo con Roma, come viene affrontato il tema della costruzione dell'edilizia popolare e pubblica. L'amministrazione spagnola si muove da autentico imprenditore tenendo però sempre in altissima considerazione le esigenze dei giovani che cercano casa. A Roma e nel resto d'Italia la costruzione delle case pubbliche è ormai ridotta quasi allo zero e la realizzazione delle case a basso costo è stata interamente delegata ai grandi costruttori privati.

lunedì 5 maggio 2008

O BELLA CIAO

Annozero - Rai Due - La puntata è andata in onda
il 01 maggio 2008 alle 21.00.
Per vedere la puntata cliccare sulla seguente immagine.


Gianni Alemanno conquista Roma con una campagna elettorale incentrata sulla promessa di maggior sicurezza per i cittadini. Beppe Grillo riempie le piazze arringando contro i media e chiedendo l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti. Siamo a una svolta che azzera le dispute ideologiche o all’affermarsi di un senso comune qualunquista e antidemocratico? Se ci fosse un altro editto bulgaro stavolta chi reagirebbe? “O bella ciao” è il titolo della puntata di Annozero, il programma di Michele Santoro andato in onda giovedì 1 maggio su Raidue. Le polemiche sull’uso dell’informazione in campagna elettorale, l’attacco del comico genovese ai giornalisti, definiti “servi”. Che rapporto c’è tra la politica, i media e il Paese reale? E che fine ha fatto il conflitto d’interessi? Ne hanno discusso in studio Vittorio Sgarbi, assessore alla Cultura a Milano, Norma Rangeri, giornalista, Roberto Natale, presidente Fnsi, Barbara Serra, giornalista della tv Al Jazeera, e Marco Travaglio. Beatrice Borromeo ha intervistato i giovani di Generazione Zero. Come di consueto le vignette di Vauro hanno chiuso la puntata.


V2-Day: Banche


V2-Day: Aldo Moro

Annozero dopo la puntata del 1 maggio grillo,
diritto di cronaca

"Ho fatto come sempre il mio lavoro, con ottimi risultati per l’azienda e portando a termine una trasmissione difficile che ha dovuto sopportare durante il suo svolgimento insulti e provocazioni preordinate. Ritengo di aver esercitato il diritto di cronaca dando conto, come altri programmi, dei momenti più significativi della manifestazione promossa il 25 aprile a Torino da Beppe Grillo.
L’ho fatto nell’esclusivo interesse del pubblico, con un lavoro di edizione che ben risultava dalla messa in onda, ma del quale, se vorrà, il Presidente Petruccioli potrà essere informato ascoltando montatori e giornalisti che lavorano con passione nella nostra redazione e che sono abituati a usare la loro professionalità al servizio del pubblico e non per conto terzi.
Tutti i partecipanti ad Annozero, compreso Marco Travaglio, che aveva preso parte al V-Day, hanno avuto espressioni di critica e avanzato rilievi nei confronti di Grillo; c’è stato anche chi l’ha insultato con estrema violenza. Le affermazioni di Beppe Grillo sul Presidente Napolitano, già presenti nelle cronache di tutti i giornali italiani, sono state riportate senza la volontà di farle proprie. Non riportarle avrebbe rappresentato, a mio parere, una grave omissione e una censura. La stessa considerazione vale per i giudizi sul professor Veronesi e su qualunque altro personaggio pubblico. Poiché Grillo è di fatto un soggetto politico, va attribuita esclusivamente a lui la responsabilità di ogni sua dichiarazione, come confermano recenti sentenze della Corte di Cassazione e come normalmente avviene per Berlusconi, Bossi, Mastella e qualunque altro leader politico. Spetta dunque ai tribunali e non ai giornalisti valutare la portata calunniosa delle affermazioni fatte dai soggetti politici e non mi risulta che ci siano state iniziative in tal senso, perché altrimenti ne avrei dato volentieri conto.
Sono pronto a rispondere in qualsiasi sede della correttezza dei miei comportamenti e resto fiducioso in attesa delle iniziative che intenderà intraprendere il Presidente Petruccioli, ma non ritengo che esse potranno continuare a consentire ai leader dei partiti di dire quello che vogliono nella televisione pubblica, proibendo invece a un unico soggetto politico, Beppe Grillo, di esprimere il proprio pensiero. La Rai appartiene infatti al pubblico e non ai partiti e la libertà d’espressione è tutelata dalla Costituzione Repubblicana."
Michele Santoro

sabato 3 maggio 2008

Dio ricicla, il Diavolo brucia

Dio ricicla, il Diavolo brucia

In Italia ci sono stati giornalisti coraggiosi finiti ammazzati come Beppe Alfano ucciso con tre pallottole, di cui una in bocca. I giornalisti coraggiosi rimasti sono pochi, sono un facile bersaglio. Prima vengono diffamati, poi isolati, anche dalla loro categoria, e spesso sono uccisi. Dopo la loro morte l'informazione di regime li sottera con grande velocità. Un po' si vergogna, ma in fondo è soddisfatta.
In Italia per scrivere la verità o per applicare la legge bisogna essere eroi. Molti si scoraggiano, si adeguano, si ritirano. Non ha un futuro un Paese in cui neppure le morti di Falcone, Borsellino e di Livatino scuotono l'opinione pubblica. Non ha un futuro un Paese in cui i condannati si rifiugiano in Parlamento e ci irridono.
I giornalisti che ancora danno dignità a questo Paese con la loro voce vanno protetti dagli sciaccalli di regime, dai killer della parola. Nessuno tocchi il soldato Travaglio e chi rischia la sua vita per noi per amore di verità.

"Caro Beppe,sto guardando la puntata di Annozero sul V2 day e l'informazione, e mi ha molto colpito ciò che è stato detto sulle nostre liste civiche e sulla loro presunta influenza, ma ciò che mi ha sconvolto è stato l'ennesimo riferimento agli attacchi qualunquisti del V2 day ai giornalisti. In studio un giornalista comincia a dire "che i giornalisti non sono tutti uguali, anzi ricordiamo che in Italia abbiamo gente come Abbate, Capacchione e Maniaci che rischiano la propria vita per quello che scrivono e addirittura sono morti dei giornalisti uccisi dalla mafia e dal terrorismo".

Ad ascoltare queste parole sono saltata dalla sedia perchè sono stanca di sentire dire che mio padre è stato un eroe per il suo coraggio e la sua indipendenza, perchè sono convinta che se mio padre e gli altri suoi colleghi non fossero stati soli a scrivere e raccontare certe cose, sicuramente non sarebbero stati nè uccisi nè eroi.
Insomma voglio proprio dire dopo 15 anni che papà è morto, dopo 14 anni di processi celebrati sempre in religioso silenzio e con la regolare assenza dei giornalisti che venivano chiamati da noi familiari con la preghiera di raccontare delle indagini e del processo, beh voglio proprio dire che dopo tanto tempo non ce l'ho solo con i mafiosi che lo hanno ucciso, ma ce l'ho soprattutto con la casta dei giornalisti che con il loro isolamento e silenzio sono stati complici di quel delitto; con la loro indifferenza e servilismo nei confronti dei direttori padroni, hanno taciuto sugli sviluppi delle indagini e sui furbetti del quartierino coinvolti nel delitti.
Provo rabbia perchè quella casta non si è mai costituita parte civile nei processi e soprattutto non ha mai detto che avrebbe voluto farlo. Ho sperato per tanti anni che si sarebbero comportati nei confronti della mia famiglia come si comportano i poliziotti o i carabinieri quando muore un loro collega; si stringono attorno alla famiglia di chi è morto e ne condividono i momenti del dolore, alzano un muro di difesa. In questi anni non è accaduto nulla di tutto ciò, non ho mai visto lo stato e a 36 anni non sono in grado si spiegare ai miei figli che cosa sono le istituzioni nel nostro paese e soprattutto da che parte stanno, forse perchè non dovrebbero esserci delle parti. Cerco di nascondere ai miei figli le mie paure quando ammetto a me stessa che viviamo sotto dittatura. Ma che paese è il nostro, dove non solo non c'è libertà d'informazione ma non c'è proprio la libertà di cittadini? Perchè la vera informazione in Italia deve essere affidata a pochissimi giornalisti seri e indipendenti come Travaglio? Solo da noi accade che un critico d'arte, spero almeno che sia tale, si permette di dire, in riferimento a De Magistris, che i magistrati non hanno il diritto di fare certe inchieste; e che credibilità potrebbe avere Berlusconi in un paese civile se affermasse che Mangano è un eroe? Anche per questi motivi rivendico con orgoglio di far parte di quelle centinaia di migliaia di italiani che hanno aperto gli occhi, non si sentono più nè rappresentati nè tutelati e hanno capito che devono darsi da fare e non delegare più ad altri ciò che può essere fatto da noi. E il punto è proprio questo: noi abbiamo il dovere di fare qualcosa per tornare a vivere in un paese veramente libero e civile dove l'informazione possa essere davvero tale.
Pretendo che i miei figli possano vivere in un paese pulito e senza inceneritori, libero e non complice di guerrafondai, dove i giovani possano avere la certezza di un lavoro e di poter nascere e morire nella propria terra senza l'incubo della valigia in mano perchè costretti ad emigrare. Voglio per loro un paese in cui le istituzioni meritino davvero rispetto e il parlamento non continui ad essere centro a 5 stelle di riabilitazione per pregiudicati e delinquenti. Esigo per loro un paese in cui ci sia la certezza della pena perchè questo è democrazia.Noi abbiamo appena iniziato a fare tutto questo con le "ininfluenti" liste." Sonia Alfano


Ps. Per tutto il mese di maggio potete continuare a firmare per i referendum del V2-Day.

Banchetti allestiti per venerdì 2 maggio: Altavilla Silentina, Castellana, L'Aquila, Mesero


Banchetti allestiti per sabato 3 maggio: Altavilla Silentina, Bologna, Castellana, Catania, Faenza, Ferrara, Genova, Impruneta, L'Aquila, Palermo, Palermo, Pesaro, Pistoia, Reggio nell'Emilia, Reggio di Calabria, Teramo, Trieste, Vairano Patenora


Tutti i giorni puoi firmare negli uffici dei comuni di: Abbiategrasso, Alessandria, Altavilla Silentina, Bagnacavallo, Bari, Bastia, Bologna, Busto Arsizio, Castelfranco Veneto, Catania, Chieri, Chioggia, Cividale del Friuli, Empoli, Faenza, Fagnano Castello, Ferrara, Firenze, Fiumefreddo Bruzio, Fiumicino, Forlì, Imperia, Impruneta, Ischia, L'Aquila, Legnano, Lentate sul Seveso, Livorno, Lugo, Mantova, Matelica, Mesero, Novara, Paese, Pegognaga, Pesaro, Pianoro, Pistoia, Pomigliano d'Arco, Reggio di Calabria, Rivoli, Sala Consilina, Senigallia, Sogliano al Rubicone, Soleto, Teramo, Tortona, Trento, Tricase, Trieste, Viareggio, Vigevano, Volta Mantovana


V2-day, 25 aprile, per un'informazione libera:
1. Inserisci le tue foto su http://www.flickr.com/search/?q=V2-day con il tag V2-day
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